Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio

2 giugno 2016 | 12:18
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Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio
Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio
Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio
Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio
Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio
Ventimiglia, una giornata di ordinaria emergenza nella chiesa di Sant’Antonio

Tra partite di calcio e raccolta differenziata: attimi spensierati dopo la tensione delle ultime ore

Ventimiglia. Panni stesi ad asciugare al sole. Partite di calcio balilla e gioco del pallone. I migranti ospitati all’interno della chiesa di Sant’Antonio alle Gianchette ora sono più di trecento. Tra loro, anche tante donne.

Quando domenica scorsa, hanno lasciato la tendopoli allestita sotto il cavalcavia della statale 20, i migranti erano circa 150. Nonostante lunedì all’alba 94 persone siano state prelevate e portate a Genova su pullman RT, oggi di migranti se ne contano molti di più: è il segno, tangibile, che chi cerca di raggiungere la Francia continua ad arrivare a Ventimiglia.

Dopo aver trovato rifugio in via Roma, nei locali della chiesa di San Nicola, i migranti si trovano ora in un’altra struttura: la chiesa di Sant’Antonio. Qui, allentata la tensione delle ultime ore, fanno tutto quello che i loro coetanei italiani farebbero in una giornata di svago: a piedi nudi sull’asfalto, giocano a calcio. Altri fanno il tifo, altri ancora si divertono con i due calciobalilla presenti.

Dietro un fila di tifosi in piedi, qualcuno dorme sdraiato a terra, avvolto in coperte di lana.

Le donne sono più schive e se ne stanno sedute in gruppo, oppure all’interno del locale di cento metri quadrati scarsi che ormai appare davvero troppo piccolo per ospitare le oltre trecento persone arrivate qui.

Nell’attesa che si decida come sistemare dignitosamente uomini e donne, il parroco don Rito Alvarez ha allestito un’isola ecologica di fortuna per insegnare ai migranti l’importanza della raccolta differenziata.

Nella cucina c’è fermento: questa mattina sono state preparare 312 colazioni. E i pranzi, visti i continui arrivi, sono destinati a diventare molti di più.