Ventimiglia, due latitanti catturati alla frontiera dalla Polizia

Malgrado gli imponenti servizi predisposti per la grave emergenza migranti che vedono impiegati il maggior numero di Forze di Polizia, resta imponente il dispositivo della Polizia di Frontiera lungo la linea confinaria
Ventimiglia. Malgrado gli imponenti servizi predisposti per la grave emergenza migranti che vedono impiegati il maggior numero di Forze di Polizia, resta imponente il dispositivo della Polizia di Frontiera lungo la linea confinaria.
Meticolosi e puntuali come sempre, gli uomini del Settore di Ventimiglia svolgono controlli ai valichi di competenza tra cui quello autostradale e quello ferroviario, finalizzati alla prevenzione e repressione di numerosi reati nonché alla cattura di quanti, colpiti da provvedimenti restrittivi, tentano di espatriare all’estero o, dopo una più o meno lunga latitanza, ne fanno rientro con la speranza di non essere controllati.
Proprio di quest’ultimo caso trattano i due arresti di ieri eseguiti proprio nell’ambito dei controlli straordinari disposti negli ultimi giorni.
Il primo COVACIU Ioan, rumeno di 47 anni colpito da un Ripristino di ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Genova nel marzo del 2014.
L’uomo è stato controllato nei pressi della stazione ferroviaria al suo ingresso a bordo treno proveniente dalla Francia. I numerosi precedenti penali a suo carico per furto, rapina e ricettazione inducevano gli Operatori a sviluppare ulteriori accertamenti presso gli Uffici di piazza Libertà i quali, nelle ore successive, consentivano di scoprire il provvedimento a suo carico imponendone l’arresto.
Il secondo arrestato, controllato invece nei pressi della barriera autostradale è ELMAZI Albert, un albanese di 53 anni fermato alla guida di una Mercedes in uscita dall’Italia.
Anche in questo caso solo i controlli che vanno ben oltre quello documentale ovvero rilievi foto dattiloscopici, riscontro a livello nazionale tramite sistema AFIS ed altro ancora hanno permesso di scoprire il provvedimento a suo carico: un ripristino di ordine di carcerazione emesso lo scorso mese di marzo dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, dovendo espiare un anno e mezzo di reclusione per reati inerenti agli stupefacenti.
Al termine delle formalità entrambi gli arrestati sono stati condotti al carcere di Sanremo.