Ventimiglia, aumenta l’emergenza. Il sindaco: “Vanno fermati prima”

Nel frattempo si è deciso di registrare i migranti presenti a Sant’Antonio
Ventimiglia. Sono almeno cinquanta, i migranti che ogni giorno raggiungono la città di confine con la speranza di attraversarlo, con la diretta conseguenza di un aumento consistente di persone all’interno dei locali della chiesa di Sant’Antonio nel quartiere delle Gianchette. Qui sono ospitate circa quattrocento persone, tra le quali, come ha dichiarato il parroco Don Rito Alvarez, ci sono anche donne e bambini. Un numero, questo, che cambia di continuo e sembra destinato ad incrementare rendendo la situazione insostenibile, soprattutto dal punto di vista igienico sanitario: nella struttura, infatti, sono presenti solo tre bagni e due docce. Troppo pochi.
Nella tarda mattinata di oggi, il sindaco Enrico Ioculano ha incontrato il vescovo Monsignor Antonio Suetta, Don Rito Alvarez e il responsabile della Caritas Maurizio Marmo. È stato proprio il primo cittadino di Ventimiglia a lanciare un appello: “La situazione è insostenibile”, ha dichiarato, “Fermate i migranti prima che arrivino qua. Stiamo stringendo i denti, ma questi numeri non lo permettono più”. Allo studio, ora, ci sarebbero alcune ipotesi tra le quali quella di creare un centro transitorio di accoglienza. Ipotesi, questa, che comunque richiede un certo tempo prima di diventare realtà. Nel frattempo, aggiunge il sindaco, “bisogna che aumentino i controlli”. Al termine della riunione di oggi, è stato deciso di ospitare non più di una settantina di migranti al giorno e di registrali. “Non si tratta di identificazioni”, ha spiegato Maurizio Marmo, “Ma vogliamo conoscere meglio le persone per gestire in modo più efficace l’accoglienza”.