Ventimiglia, arriva il vescovo e gli animi si scaldano: “Non siamo razzisti ma non ne possiamo più”

10 giugno 2016 | 22:06
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Ventimiglia, arriva il vescovo e gli animi si scaldano: “Non siamo razzisti ma non ne possiamo più”
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Ventimiglia, arriva il vescovo e gli animi si scaldano: “Non siamo razzisti ma non ne possiamo più”
Ventimiglia, arriva il vescovo e gli animi si scaldano: “Non siamo razzisti ma non ne possiamo più”

“Siamo stufi di essere presi in giro”

Ventimiglia. Chiamato dai cittadini che hanno organizzato il presidio, poco prima delle dieci a Roverino, nei pressi del Palaroja, è arrivato il vescovo diocesano Antonio Suetta.

“Noi non siamo razzisti e di buon senso ne abbiamo”, hanno dichiarato in coro gli abitanti del quartiere, “Ma è più di un anno che sopportiamo. Basta!”.

Dopo un pomeriggio tranquillo, in serata gli animi si sono nuovamente scaldati per l’arrivo di Suetta, che ha cercato di spiegare come il trasferimento dei migranti al Palaroja sia una soluzione provvisoria. Ma il vescovo è stato accerchiato dai cittadini che gli hanno gridato conto tutta la loro esasperazione. “Perchè la chiesa ha portato qua settecento persone se poi non può mantenerle e dà al comune questa responsabilità?”, ha chiesto una mamma.

“Qui non possono stare”, ha aggiunto un’altra, “Qui ci sono i bambini piccoli, i ragazzi che devono fare l’esame”.

“Sono venuto qua per parlare, ma se questo è il vostro modo di ragionare me ne vado, arrivederci”. Ma la gente non l’ha lasciato andare: “Ma qua ci state prendendo in giro”, hanno urlato dei residenti, “Noi dobbiamo pagare venti euro a testa per avere il riscaldamento in chiesa e voi volete mettere i condizionatori nel Palaroja per non far stare al caldo i migranti! Per noi però non ci ha mai pensato nessuno”.

Mamme e papà non si rassegnano: trascorreranno la notte all’addiaccio pur di difendere le scuole e la struttura sportiva che accoglie i loro figli. “Qui i migranti non devono venire”.