Ventimiglia, ambulanza e medici nella chiesa di Sant’Antonio: già operativo il presidio voluto ieri dalla Viale

7 giugno 2016 | 14:48
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Ventimiglia, ambulanza e medici nella chiesa di Sant’Antonio: già operativo il presidio voluto ieri dalla Viale
Ventimiglia, ambulanza e medici nella chiesa di Sant’Antonio: già operativo il presidio voluto ieri dalla Viale
Ventimiglia, ambulanza e medici nella chiesa di Sant’Antonio: già operativo il presidio voluto ieri dalla Viale
Ventimiglia, ambulanza e medici nella chiesa di Sant’Antonio: già operativo il presidio voluto ieri dalla Viale
Ventimiglia, ambulanza e medici nella chiesa di Sant’Antonio: già operativo il presidio voluto ieri dalla Viale

Dopo un incontro con il direttore generale dell’Asl, la vice presidente della Regione ha chiesto una presenza in più sul territorio

Ventimiglia. È già attivo dalle 9,30 di questa mattina il presidio fisso ambulatoriale richiesto ieri dalla vice presidente della Regione Liguria, nonché assessore alla Sanità Sonia Viale.

Dopo un incontro, avvenuto a Genova, con il direttore generale dell’Asl, la Viale ha sentito la necessità di dare un servizio aggiuntivo non solo agli ospiti della chiesa di Sant’Antonio ma anche a tutti i cittadini, affinché possano essere rassicurati sulle condizioni igienico-sanitarie con le quali convivono in questa situazione di emergenza.

“Ho preso atto di come viene gestita la situazione e so che i protocolli medici vengono seguiti scrupolosamente”, ha dichiarato la Viale, “Ma ho sentito la necessità di richiedere un presidio fisso, ovvero un’ambulanza e un medico che possano rimanere sul posto a monitorare la situazione e a visitare in modo consono i migranti”.

Così da questa mattina, davanti alla chiesa di Sant’Antonio è parcheggiata un’ambulanza della Croce Verde, mentre all’interno dell’edificio religioso un medico dell’Asl visita i migranti.

Nel frattempo, fa sapere sempre la Viale, si è attivata una collaborazione tra Asl 1 e 2 per il reperimento di vaccini contro la varicella. Questo per scongiurare un’epidemia dovuta al contatto ravvicinato dei circa 500 ospiti della parrocchia, tra i quali si contan anche donne e bambini piccoli.