Ventimiglia, al Palaroja non si giocherà per tutta l’estate per ospitare i migranti

10 giugno 2016 | 00:10
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Ventimiglia, al Palaroja non si giocherà per tutta l’estate per ospitare i migranti

“Capiamo l’emergenza, ma non è la soluzione”. Comitato pro migranti: “In una struttura di plastica, moriranno di caldo”

Ventimiglia. E’ disperata e avvilita Manuela Pievi, gestore degli impianti sportivi comunali: da quando le è stato ordinato di sgombrare il Palaroja per far spazio ai migranti, la Pievi non si dà pace. Anche se sa di avere le mani legate, la preoccupazione per il destino della struttura e l’angoscia di dover disdire gli impegni presi hanno il sopravvento.

Eventi e attività sportive già in programma per l’estate salteranno. Tutti. Una stagione persa per quei venti giorni (forse di più) in cui la struttura verrà adibita a centro temporaneo di accoglienza per migranti in transito.
La notizia le è piombata come un fulmine a ciel sereno solo oggi. “All’una è stato effettuato un sopralluogo”, spiega la donna, “E nel pomeriggio ho ricevuto l’ordinanza firmata dal sindaco con la quale mi è stato sospeso il contratto”.
Ritenuto idoneo da prefetto, sindaco, vigili del fuoco e croce rossa, il Palaroja ospiterà almeno 250 migranti, tutti uomini. Questo il numero delle brandine già pronte ad essere trasferite in quello che fino a poche ore fa era soltanto il luogo in cui centinaia di giovani praticavano gli sport più diversi: dal basket alla pallavolo, passando per ginnastica ritmica e danza.

“Avevamo già eventi in programma tutti i week estivi”, racconta Manuela Pievi, “Oltre ovviamente ai vari impegni delle società sportive che utilizzano il Palaroja. Ma le attività sportive non possono fermarsi per venti giorni: dovranno trovare altre soluzioni e quindi per l’estate non torneranno più. Le sospenderemo tutte”.

“A nome degli amatori del Ventimiglia basket”, dichiara uno sportivo ai giornalisti, “Diciamo che è follia interrompere l’attività già programmata di tutta l’estate. Si sarebbero potute trovare altre soluzioni nei tempi molto stretti che ci sono stati, almeno secondo noi”.

Eppure l’ordinanza è perentoria. In essa si legge della “necessità e urgenza di procedere all’adozione di un’ordinanza sindacale di individuazione di una struttura comunale idonea ad ospitare temporaneamente i migranti in transito per il tempo sufficiente a prestare la prima assistenza, ad effettuare una prima mediazione al fine di evitare il sovraffollamento degli stessi presso strutture non idonee e quindi scongiurare i pericoli per la salute pubblica già segnalati dall’Asl”. Il tutto per un periodo “presumibilmente di venti giorni”.

Nel frattempo saranno individuate altre strutture comunali da adibire a centro temporaneo di accoglienza per migranti in transito. E non solo. Notizia dell’ultima ora è che, all’interno del “parco Roja” verranno sistemati moduli e container per ospitare i migranti. “Nessuna tendopoli”: questo la decisione presa dal prefetto.
In pratica il Palaroja ritornerà ad essere un impianto sportivo solo quando sarà pronto un campo attrezzato a Bevera. La gestione del centro sarà in mano alla Croce Rossa Italiana, in collaborazione con Caritas e Arci.

Ma la scelta di sistemare, anche solo temporaneamente, i migranti al Palaroja non sembra incontrare il favore di nessuno. Nel corso della riunione avvenuta questa sera nei locali della Spes di Roverino, sono stati molteplici i problemi segnalati dal comitato formato per unire le forze tra le diverse associazioni territoriali e dare così la miglior accoglienza possibile ai migranti.

Innanzitutto il caldo: “Possibile che non abbiano tenuto conto del fatto che si tratta di una struttura in plastica?”, si sono chiesti in molti. D’estate già due squadre che si affrontano fanno fatica a sopportare il calore che si viene a creare. Figurarsi quando nella struttura devono convivere circa 300 persone.
E poi mancano gli spazi aperti: la dirigente scolastica non ha dato il consenso per utilizzare il cortile della scuola che confina con il Palaroja. I migranti, in pratica, non avranno a disposizione spazi esterni alla struttura.

Lunedì, inoltre, inizieranno gli esami di terza media e già si prevedono problemi per il via vai di auto che intaseranno il piccolo parcheggio adiacente all’impianto.

Altre perplessità riguardano lo spostamento stesso dei migranti dalla chiesa di Sant’Antonio (dove rimarranno donne, bambini e famiglie) a Roverino: “Siamo sicuri che queste persone siano d’accordo a spostarsi? E se così non fosse, è stato deciso per caso di far intervenire la polizia?”. Un’ipotesi, questa, che non trova consensi: i migranti potrebbero spaventarsi e sentirsi obbligati ad andare altrove senza volerlo.
Insomma i dubbi non mancano, così come non manca la paura che l’impianto sportivo possa subire danni dovuti ad un sovraffollamento inaspettato.

Domani mattina, per evitare che la pavimentazione possa rovinarsi, gli operai del comune stenderanno una protezione per evitare che le brandine danneggino il manto del palazzetto. Questa la prima precauzione presa. In serata, invece, arriveranno i migranti e si avrà una risposta, positiva o negativa che sia, a tutti i dubbi sollevati.