Pierluigi Rosti, prigioniero due volte: della carrozzina e della sua stessa città

20 giugno 2016 | 09:56
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Pierluigi Rosti, prigioniero due volte: della carrozzina e della sua stessa città

Lo sfogo e la richiesta del giovane sanremese “Fate più posti auto per disabili e un parcheggio dedicato in P.za Mameli”

Sanremo. Non è certo un privilegio avere un parcheggio per disabili. Eppure Perluigi Rosti è prigioniero due volte: della sua carrozzina e della sua stessa città. Da quando, dal 1997 è disabile, il giovane sanremese sbatte contro muri di inciviltà. Come venerdì scorso quando recatosi, dall’Ospedale Borea di Sanremo per una visita, ha iniziato a cercare parcheggio. Un’odissea.

“Ho girato e rigirato più volte: gli unici due posti entrambi occupati così sono anche andato a chiedere informazioni dalla portineria. La risposta? Beh, lascia la carrozzina qui e parcheggia giù di sotto in quello a pagamento”. E quando ho fatto notare che la carrozzina sono le mie gambe, mi sono sentito dire “allora non so cosa dirle, chiami i vigili”. In una situazione analoga Pierluigi chiamò i vigili “che però mi risposero che il parcheggio interno dell’Ospedale non è di responsabilità loro e che avrei dovuto rivolgermi alla Direzione o alla portineria”.

Ma se Pierluigi avesse avuto un’urgenza? E questa è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché la difficoltà di trovare parcheggio dall’ospedale è anche in giro per Sanremo. “Sanremo ormai è una città invecchiata e con solo due strade, Via Roma e Corso Inglesi. E con tante auto che girano la gente per fare le proprie commissioni viene ingolosita dal posto riservato al disabile o del carico/scarico”.

L’altra indecenza sono i marciapiedi. – prosegue giustamente alterato – Da una parte mi trovo la salitina e dall’altra il gradino (anche di 20/25 cm) spesso anche con una cunetta;  quindi sono costretto a girare sulla strada… e li arriva pure il vigile a riprendermi. Ma cosa devo fare?”

Ora, stanco ma fermamente convinto dei suoi diritti, Pierluigi Rosti ha deciso di picchiare i pugni sul tavolo chiedendo, a chi di dovere, maggiori posti dedicati ai disabili, sia dall’Ospedale che in tutta la città, e in ogni caso un occhio di attenzione e di rispetto in più per quelli in carrozzina o che comunque non deambulano. Da lui anche una proposta: poter fare il primo tratto di Via Matteotti, partendo da Piazza Colombo fino al Teatro Ariston ‘eccetto disabili’ per riuscire a parcheggiare in Piazza Mameli, dato che una piazza enorme e non utilizzata. E così in zone a traffico limitato “I disabili potrebbero finalmente parcheggiare in centro senza dover scendere in Via Nino Bixio per poi farsi da solo tutta la salita spingendosi sulla carrozzina fino al centro città”.

Una criticità ormai insostenibile sul tema parcheggi dall’Ospedale è stata confermata anche dai vertici Asl che, in questo senso, invocano maggior attenzione da parte del Comune e, per ciò che riguarda i controlli, dalla Polizia Municipale. Impegno e sensibilità che sono stati espressi dal Consigliere Giorgio Trucco che ha affermato l’attivazione di una “Campagna segnalazioni pubbliche” istituita dal Comitato Peba-Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche denominata “Barriere Architettoniche” a cui ogni cittadino potrà rivolgersi. “Con lo stanziamento di30 mila euro ci attiveremo finalmente per una riqualificazione dedicata”.

Il problema, insomma,  è di tutti, anche per chi semplicemente gira con un passeggino per bambini. Si tratta solo che, chi è responsabile alla viabilità, concepisca e realizzi opere guardando per una volta con gli occhi di un disabile.