Troppi drink e spinelli: sempre più giovani in cura dallo psichiatra anche in provincia
Il responsabile dottor Ardissone: “Una forma di sballo pericolosa per gli adolescenti”
Imperia. Novemila ragazzi di Genova hanno mostrato nel 2015 disturbi legati all’uso di cannabis tali da sfiorare problematiche psichiatriche (150 di essi sono stati addirittura ricoverati). Un quadro allarmante che catapulta nell’universo perduto della nuova gioventù e che purtroppo non si discosta molto dalla realtà a noi più vicina e relativa alla provincia di Imperia. Come spiega il dottor Giancarlo Ardissone, responsabile del Dipartimento delle Dipendenze ASL 1 Imperiese di Sanremo:
“Nell’Imperiesela situazione non presenta grandi diversità. Sia nel contesto metropolitano sia in quello periferico il modo di divertirsi è uguale e il problema che ne deriva è il medesimo. L’uso di cannabinoidi è spropositamente diffuso fra i giovani di età compresa fra i 16 e i 20 anni. Per loro è una forma di sballo, un mezzo di evasione che tuttavia, riguardando soggetti adolescenti e quindi attraversanti una delle fasi più delicate della vita, non fa altro che accentuare determinate situazioni psicologiche, compromettendole”.
E continua precisando: “Considerando poi che – in un problematico cocktail di sostanze stupefacenti –, l’abuso di cannabinoidi è nella maggior parte dei casi associato a quello dell’alcool, talvolta i ragazzi mostrano comportanti trasgressivi preoccupanti, alcuni dei quali possono anche richiedere l’intervento del servizio psichiatrico. Lo sballo prodotto da questi mix è diverso da quello dell’eroina. Semplicemente si ha un’alterazione dell’umore che porta a mantenere nel soggetto una relativa consapevolezza che permette di essere sociali, disinibiti, intraprendenti, uno stato in somma piacevole, che però trascura le conseguenze del caso”.
Tra le quali, citando uno studio condotto dalla Società Italia di Psicopatologia (SOPSI), “il provocare gravi danni al cervello, e nelle persone predisposte, aumentare fino a 5 volte il rischio di sviluppare gravi malattie psichiatriche, come schizofrenia e disturbo bipolare”.