Sanremo, il campione dell’equitazione Chiaudani parla della sua straordinaria carriera
Natale in questi giorni è a Sanremo per prendere parte al Concorso internazionale di equitazione che si svolge al Solaro
Sanremo. Un campione ora diventato “ligure”. Natale Chiaudani, nato a Tortona, vive a Livorno ma monta a La Spezia, da quest’anno. Ed è tesserato dalla Fise Liguria.
“Un mito dell’equitazione”, così lo definisce la presidente della Società Ippica Sanremo, Maria Grazia Valenzano Menada. E un grandissimo del salto a ostacoli, Chiaudani lo è davvero. Basta dare un’occhiata al suo straordinario curriculum: sei ori alla Coppa delle Nazioni, un oro a Giochi del Mediterraneo, tanto per ricordare solo qualche successo. Natale in questi giorni è a Sanremo per prendere parte al Concorso internazionale di equitazione che si svolge al Solaro.
– Come è finito in Liguria?
“Sono a casa – risponde – di Graziano Rodinetti con la Scuderia Va di Vara. Mi trovo molto bene. Ho un buon gruppo di cavalli da lavorare, alcuni miei, alcuni di altri”.
Natale avrebbe voluto puntare alle Olimpiadi in Brasile (è già stato a quelle di Atlanta). Ma non è più possibile anche se l’azzurro continua a portargli bene lo stesso.
“Purtroppo – spiega – in questa edizione abbiamo un solo posto. Andrà probabilmente Emanuele Gaudiano che se l’è guadagnato sul campo. Io farò concorsi internazionali. A luglio, in Inghilterra, per a Coppa delle Nazioni”.
Chiaudani ha perso letteralmente il conto delle sue vittorie. Centinaia, comunque.
– Quale quella cui è più legato?
“La seconda Coppa degli Assi a Palermo. Avevo una cavalla strepitosa, vinsi due volte consecutivamente, ma poi è morta”.
– Il tuo rapporto con la nazionale?
“Buono. Non ho mai dato pensieri ai miei tecnici. Mai stato un ribelle anche se ho sempre espresso il mio parere”.
Anche in questo caso ha perso il conto delle presenze in azzurro. Comunque una cinquantina.
– C’è stato un cavaliere che ti piaceva?
“E’ un olandese, Albert Voorn. Il cavaliere che ha montato meglio al mondo”.
– Se non avessi fatto il cavaliere?
“Avrei fatto il veterinario”.
– Hobby?
“La pesca. Solo a mosca, sia in mare che in fiume”.
– Altri sport?
“Seguo un po’ il calcio. Sono interista. Amo anche molto il tennis, sport che ho praticato, e il volley, altro sport con il quale mi sono cimentato”.
Aggiungiamo noi che è stato anche un buon atleta su pista: correva i 110 ostacoli.
– Il futuro dell’equitazione italiana?
“Vedo pochi giovani appassionati. Sono più appassionati per i risultati che non per il lavoro dei cavalli. Si arrendono presto quando incontrano difficoltà. E cercano di cambiare cavallo”.