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Sanremo, arrivano cento telecamere digitali per la videosorveglianza

7 giugno 2016 | 19:31
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Sanremo, arrivano cento telecamere digitali per la videosorveglianza

Tre telecamere in ogni postazione, oltre al sistema Falco per i mezzi in entrata in città.

Sanremo. Dopo la bocciatura del progetto precedente perchè non conforme alle nuove normative, il nuovo progetto redatto da un ingegnere informatico è pronto ed entro fine giugno il comune bandirà la gara per un nuovo servizio di videosorveglianza della città, con una tecnologia che dovrebbe mettere fine ai continui interventi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni almeno.

Le telecamere passeranno dalle attuali quarantadue a quasi cento, con un importo base di gara di 330.000 euro: il risparmio derivante dal ribasso delle offerte verrà investito in altre telecamere per coprire nuove zone. Con il nuovo appalto entrerà finalmente in funzione il più volte annunciato sistema Falco, telecamere installate nelle principali strade di accesso alla città collegate ai data base delle forze dell’ordine che consentiranno di monitorare le targhe di tutti i veicoli in transito. Compatibilmente con i tempi della gara di appalto il nuovo sistema potrebbe entrare in funzione a fine estate.

Le nuove telecamere, tutte digitali in qualità Full HD, richiederanno un’assistenza minima, con un buon risparmio per le casse comunali, ma sopratutto saranno più operative di quelle attuali e per capirne l’importanza è bene fare un cenno alla lunga storia della videosorveglianza cittadina.

Il primo tentativo era stato fatto negli anni novanta con la giunta Bottini, ma per un errore di procedura da parte degli uffici e per un grande zelo da parte della Polizia Postale tutto il sistema era stato messo sotto sequestro per lungo tempo e due dirigenti erano stati denunciati per emissioni televisive non autorizzate (ogni telecamera trasmetteva le immagini tramite antenna al comune): lo Stato contro lo Stato, insomma. Risolto il problema giuridico amministrativo, negli anni c’è stata una continua rincorsa del comune alla tecnologia più performante, con risultati non eccellenti: i tempi di progetto-finanziamento-installazione sono sempre risultati più lunghi del progresso tecnologico, ed oggi che la fibra ottica ha coperto tutta la città le telecamere collegate alla centrale della Polizia Municipale sono ancora di tipo analogico.

Il nuovo appalto dovrebbe risovere tutti i problemi elencati. Le attuali telecamere saranno sostituite dai modelli digitali ad alta risoluzione Full HD, in grado anche di leggere targhe e riconoscere volti, ma sopratutto saranno molte di più per rimediare ad alcune scelte tecnico-operative che si sono rivelate quantomeno azzardate: le telecamere attuali infatti consentono una rotazione sul proprio asse per inquadrare tutta la zona a 180 gradi, e consentono anche di zoomare l’immagine, ma per sfruttare queste potenzialità servirebbero diversi operatori in grado di gestire per 24 ore al giorno le singole telecamere, che sono attualmente quarantadue. Impensabile, ovviamente, con il risultato che quando una telecamera ruota e inquadra un lato della zona di competenza l’altra parte resta fuori controllo e, in ogni caso, se anche si verificasse un atto criminoso davanti alle telecamere non ci sarebbe nessuno in grado di zoomare.

Per questo ad oggi le telecamere sono sempre state usate per monitorare il traffico o per visionare i filmati dopo eventi criminosi, sperando che la telecamera fosse in quel momento nella giusta posizione. Ed ecco la grande novità del nuovo appalto: in molte postazioni la singola telecamera analogica verrà sostituita da tre telecamere digitali posizionate in modo da coprire tutta l’area, con una risoluzione che non richiede neanche la zoomata.

Questa volta quindi l’impianto sarà al passo con i tempi, compatibilmente con le finanze comunali. Con questa operazione il comune intende accelerare sul tema della sicurezza offrendo un servizio di video controllo migliore alle forze di polizia e una maggiore tranquillità ai cittadini, che con sempre maggiore insistenza chiedono l’ampliamento delle zone coperte dalle telecamere.