siluri in corsia |
Economia e Lavoro
/

Sanità, la Cisl Fp all’attacco dell’Asl: “Ordini di servizio per il personale incomprensibili e discutibili”

8 giugno 2016 | 13:37
Share0
Sanità, la Cisl Fp all’attacco dell’Asl: “Ordini di servizio per il personale incomprensibili e discutibili”

Chiesto un incontro urgente con la direzione dell’Azienda sanitaria locale

Imperia. Tira aria di burrasca all’Asl 1 dell’Imperiese. A dare fuoco alle polveri è la Cisl Fp che contesta gli ordini di servizi relativi alla mobilità del personale che li definisce “discutibili e incomprensibili, che non sono mai state discusse con le Organizzazioni sindacali”.

Nel dettaglio è la “SSd Professioni Sanitarie” che sta utilizzando questo strumento, motivata dalle carenze in determinati servizi. Ed eccole le accuse: “Nei poliambulatori del presidio di Sanremo sono stati spostati dipendenti, prima con ordine di servizio con mobilità di urgenza di 30 giorni, come previsto dal contratto con la certezza che poi sarebbero tornati al posto di origine, poi invece sono stati definitivamente assegnati a quel servizio. Questi dipendenti sono stati presi in giro e alcuni di questi hanno addirittura delle problematiche di salute o limitazioni incompatibili con i servizi assegnati, che pur evidenziate dal responsabile del reparto come previsto dalla norma – dice il segretario territoriale della Cisl Fp Nico Zanchi –  L’azienda ha ugualmente effettuato il trasferimento”.

Il sindacato ha già provveduto ad impugnare i procedimenti. La Cisl Fp è d’accordo nella totale applicazione delle regole, “ma a patto che vengano applicate a tutti i dipendenti”. Per Zanchi “la situazione è diversa. Sono state applicate solo ad alcuni, con regole e norme che onestamente non sono state condivise con nessuno. Essendoci carenza di personale, e non essendoci nuove assunzioni, la Cisl Fp ritiene giusto applicare le norme sulla mobilità come previsto dal contratto, ma bisogna farlo tenendo conto di tutto il personale e non solo di alcuni servizi. Bisogna fare una mappa di tutti i servizi, e poi solo in seguito applicare le nome correttamente. Ma purtroppo questo non sta accadendo. La legge forse non è uguale per tutti. Anche i coordinatori sono coinvolti in questa strana maniera di procedere. Ad oggi ci sono due coordinatrici a carico dello stesso reparto: l’ urologia. Infatti ha dell’assurdo il fatto che la titolare del posto venga continuamente spostata con ordini di 30 gg in diversi servizi e al suo posto sia stata spostata dall’ufficio infermieristico di Imperia un’altra coordinatrice, con ordine di servizio dove la sua permanenza è legata all’espletamento del bando per la nuova caposala dell’ urologia, bando che a distanza di due mesi non è ancora stato pubblicato”.

Ed emerge così che, ad oggi, non è ancora stato pubblicato il bando per il coordinamento in urologia. “Nel centro di costo ce ne sono due, di cui una appartiene all’ufficio infermieristico di Imperia, che a causa di questa manovra è stato chiuso per una settimana. Assurdo – sottolinea Zanchi –  Ci si domanda: ma non poteva rimanere la caposala originaria fino all’espletamento del bando, e poi successivamente spostarla senza creare disagio ad un altro servizio? Ma che modo di lavorare è?”.

La Cisl Fp ha chiesto un incontro urgente con la Direzione chiedendo di discutere la situazione delle deroghe richieste, chiedendo anche copia del documento inviato alla Regione. La Cisl vuole discutere della mobilità effettuata sul personale sanitario e di come salvaguardare il personale all’ interno dei servizi. “Inoltre abbiamo chiesto il pagamento passaggi di fascia come previsto dall’accordo con le sigle sindacali e riattivazione immediata tavolo delle trattative. Lo stiamo gridando ad alta voce e chiediamo che l’Asl convochi al più presto le Organizzazioni sindacali per discutere tutte queste problematiche. Non si può continuare in questa maniera. Nei prossimi giorni si incontreranno le Organizzazioni e la Rsu, e in assenza di segnali confortanti si dovrà decidere cosa fare per tutelare il personale nei servizi e di conseguenza garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini”, conclude Zanchi.