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Prima lo “stoppano” all’Acquario, poi arrivano le scuse la storia di un non vedente di Imperia in vacanza a Lisbona

24 giugno 2016 | 19:20
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Prima lo “stoppano” all’Acquario, poi arrivano le scuse la storia di un non vedente di Imperia in vacanza a Lisbona

Vero anche che ha avuto problemi nei ristoranti: “Non volevano farmi entrare col cane guida perché non li conoscono o meglio non sanno il significato della pettorina”

Imperia. Una vacanza in Portogallo con la famiglia ha rischiato di essere rovinata da un fuori programma per Vittorio Biglia, il vicepresidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi di Imperia.

Lui che gira per Civezza e per il capoluogo provinciale con due cani guida Penelope  (a causa di una retinopatia ha perso la vista e così adesso è quasi cieca) e Spritz che assiste entrambi, ha rischiato di essere messo alla porta all’Oceanario di Lisbona, una mega struttura simile al nostro acquario di Genova.

Così racconta che cosa è successo nella Capitale portoghese:” “Mentre mi trovavo in coda alla biglietteria in attesa dell’apertura mattutina, si è avvicinato  un addetto della sicurezza, il quale mi ha informato che con i  cani  non era possibile accedere all’interno della struttura. Dopo aver tentato di spiegare che  uno è cane   guida e l’altro è un cane guida in pensione e che normalmente il cane guida per ciechi ha il libero accesso  in ogni parte e luogo, l’addetto alla sicurezza in portoghese ci ha spiegato che il problema nasce dal fatto che durante la visita in alcune sale ci sono volatili liberi, ma anche pinguini e che quindi con la presenza dei  cani si potevano spaventare e che la cosa, in ogni caso, poteva essere reciproca  anche per i cani medesimi”. VITTORINO BIGLIA

La cosa stava prendendo una brutta piega. Così prosegue il racconto di Vittorino: “Tuttavia la mia intenzione era quella di non entrare a far la visita delle sale, ma di rimanere seduto appena avremo varcato, entrati nel grande atrio. Qui avrei aspettato tranquillamente la mia famiglia (moglie e figlia) come ho già fatto altre volte e in altre circostanze”.

Ed è stato in quel frangente che è accaduto qualcosa di davvero antipatico. “Sono stato interrotto bruscamente dall’addetto alla sicurezza e allora, tanto per non demordere, ho chiesto se vi era una possibile soluzione al problema. A quel punto sono stato invitato a seguirlo in direzione-amministrazione. Sono arrivato in una stanza mochettata,  tutta stilosa, dove una giovane impiegata si è offerta come dog sitter per Penelope e Spritz, per tutta la durata della visita degli spazi espositivi. Mi è anche stata offerta l’audio guida in italiano, quindi sia il biglietto d’ingresso per me e l’accompagnatore (mia  moglie vedente) che l’audioguida. Il tutto gratuito. Infine hanno avvisato via radio tutto il personale della struttura della nostra presenza. Posso dire di aver avuto un’assistenza completa dopo il primo imprevisto”. VITTORINO BIGLIA

Vittorino Biglia che da anni lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche si toglie un sassolino dalla scarpa: “Pensando all’Italia la cosa mi ha fatto sorridere. Quando il non vedente con cane guida chiede un’assistenza particolare o anche normale, ci sono quasi sempre contestazioni che non sempre finiscono a lieto fine. In Italia credo che non sarebbe stato possibile ricevere un’assistenza del genere. Sarebbe passato come un caso super eccezionale e caduto dall’alto. Evviva la sensibilità dimostrata dai Paesi  (Portogallo)dove hanno molti problemi economici ma un grandissimo senso di civiltà”.

Vero anche che Vittorino ha avuto problemi pure nei ristoranti della Capitale portoghese: “Non volevano farmi entrare col cane guida perché non li conoscono o meglio non sanno il significato della pettorina”.