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Migranti, Pastorino (Rete a Sinistra): “Migranti verso Ventimiglia prelevati dai treni a Genova Principe”

9 giugno 2016 | 15:40
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Migranti, Pastorino (Rete a Sinistra): “Migranti verso Ventimiglia prelevati dai treni a Genova Principe”

Pastorino scrive agli Assessori Viale e Berrino: “60 casi al giorno, servono mediatori culturali”

Ventimiglia. Il dramma umanitario dei migranti che premono sulla frontiera di Ventimiglia si arricchisce di una nuova vicenda con tratti sconcertanti: fonti vicine alla polizia comunicano che, ogni giorno, 50-60 stranieri non identificati vengono intercettati e fatti scendere (spesso con coercizione) dai treni che fermano nella stazione di Genova Principe.

Rete a Sinistra scrive agli Assessori Viale e Berrino per chiedere che la Regione faccia chiarezza e aiuti ad affrontare l’emergenza.

«Fonti accreditate ci riferiscono di uno scenario piuttosto sconvolgente: decine di persone prelevate dalla Polfer, anche a forza, e poi consegnate agli agenti di pubblica sicurezza che attendono sui marciapiedi, dopodiché avviene il massiccio trasferimento in Questura per l’identificazione.

Il tutto in un clima di paura e senza l’ausilio di interpreti o mediatori culturali – rende noto il consigliere regionale Gianni Pastorino –. Ancora più allucinante, in questa situazione ci finiscono moltissimi minori, quindi sorgono problemi enormi sia di carattere legale e sia di ambito operativo».

Anche sul piano organizzativo l’operazione mostra evidenti falle: «Per il servizio la Questura impiega agenti del commissariato di Pré, inclusa – case eclatante – la squadra investigativa che invece dovrebbe indagare sui crimini commessi nel centro storico.

Questa sì, azione che garantirebbe una maggiore sicurezza per i genovesi – rincara Pastorino -. Un imponente schieramento di forze che alla fine non serve a nulla; perché se gli stranieri portati in questura non sono identificati entro la mezzanotte (ora in cui termina il servizio), vengono messi alla porta e invitati a ripresentarsi il giorno successivo, perché ovviamente non sono in stato di arresto. Non stupisce affatto che l’indomani nessuno ritorni. Quindi a cosa serve tutto questo?».

Insomma una procedura infruttuosa e non finalizzata, nonché avvilente per tutte le persone coinvolte e per le professionalità messe in campo. Un’azione che forse si potrebbe riorganizzare, se non proprio evitare: «Questa mattina abbiamo scritto agli assessori Viale e Berrino per chiedere l’intervento della regione, anzitutto per sapere come stanno le cose e poi per vedere, insieme alla Questura, come migliorare l’organizzazione del personale impegnato e risolvere il problema del commissariato di Pré, che a causa di questa vicenda non è più presidiato a dovere; quindi non può lavorare sulle denunce e sui casi».

Sul tavolo anche una proposta per mitigare i problemi di dialogo e di reciproca comprensione con i migranti. «Siamo di fronte a un’emergenza che merita attenzione assoluta: come Rete a Sinistra, proponiamo che la Regione concerti con la Questura un progetto per integrare interpreti e mediatori culturali nelle operazioni – conclude Pastorino -; un’iniziativa che forse potrebbe avvenire quasi a costo zero, considerato che, ci risulta, alcune associazioni sarebbero disponibili ad attivarsi anche in forma di volontariato».