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L’addio a “Mamò” Crusco tra le lacrime di amici e parenti

27 giugno 2016 | 16:44
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L’addio a “Mamò” Crusco tra le lacrime di amici e parenti

La magistratura è al lavoro per la ricostruzione dell’incidente che vede indagato l’autista del furgone della Teknoservice

Taggia. La moto e la sua fidanzata Sara, e poi gli amici, la famiglia. Manuel Crusco “Mamò”, come lo chiamavano tutti, se n’è andato giovedì scorso. Un brutto incidente con la moto a Imperia gli ha spezzato la vita a soli 19 anni.

Oggi la basilica della Madonna Miracolosa a Taggia era tutta per tutta per lui, ma soprattutto per gli amici che lo hanno voluto salutare per l’ultima volta e stringersi attorno alla sua famiglia, al papà Salvatore, alla mamma Gina, alle sorelle Cristina e Katia, al nonno Biagio, ai cognati Claudio e Chicco, alle nipotine e agli altri parenti, ma soprattutto alla sua Sara che lo seguiva ovunque. Quell’applauso liberatorio all’ingresso di quella candida bara ha commosso davvero tutti. A celebrare le esequie di Manuel è stato don Antonio Arnaldi.

Dolore e lacrime, e tanti perché al quale non si riesce ancora a dare una risposta per un ragazzo di 19 anni che aveva tutta la vita davanti. Al bivio per Poggi dopo che la sua moto si è scontrata contro un furgoncino della Teknoservice il suo cuore ha cessato di battere gelando il sangue di tutti quelli che lo conoscevano. All’esterno della chiesa di Arma di Taggia, in quella piazzetta silenziosa, c’erano le sue foto e quelle della compagnia, tutti ricordi di quelle giornate e serate spensierate all’insegna del divertimento con “Mamò” al centro di tutti. Momenti che resteranno per sempre indelebili nell’anima e nel cuore.

Storie fotografate e accompagnate dagli striscioni per un ragazzo che era diventato un punto di riferimento per la compagnia. “Sei parte di noi…sempre è per sempre” c’era scritto su uno di questi. Ed è giusto che fosse così. I sorrisi di Manuel non saranno cancellati, ma anzi resteranno scolpiti nella memoria di ognuno di questi ragazzi. Oggi erano ammutoliti e a testa bassa dietro tanti occhiali scuri. Erano lì per lui a salutarlo per l’ultima volta. E fuori dalla chiesa risuonavano le note di “Redemption Song”, la Canzone della Salvezza, un pezzo storico di Bob Marley, il reggae era l’altra grande passione di Manuel.

E al di là del dolore c’è ora un altro aspetto di questa dolorosa vicenda che deve essere totalmente chiarito: la magistratura ha indagato il conducente di quel mezzo della nettezza urbana, la polizia municipale lavora per ricostruire il più fedelmente possibile l’incidente alla Garbella. Un bivio “maledetto” dove aveva già perso la vita una pensionata esattamente 12 anni fa falciata da un’auto. In quel caso il pirata della strada non ha ancora né un volto né un nome.