La Provincia indica i criteri per la raccolta dei rifiuti, il 65 % per la differenziata resta tra gli obiettivi

13 giugno 2016 | 14:33
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La Provincia indica i criteri per la raccolta dei rifiuti, il 65 % per la differenziata resta tra gli obiettivi
La Provincia indica i criteri per la raccolta dei rifiuti, il 65 % per la differenziata resta tra gli obiettivi
La Provincia indica i criteri per la raccolta dei rifiuti, il 65 % per la differenziata resta tra gli obiettivi

Si è anche parlato di potenziamento all’accesso alle isole ecologiche, altre tema molto sentito che ha visto l’ente impegnato in prima linea

Imperia. La Provincia di Imperia indica i criteri per la racconta dei rifiuti, modalità e obiettivi. Tra questi c’è pure una priorità quella di raggiungere il 65 % nella differenziata da sempre una spina nel fianco se si pensa che nell’Imperiese è ancora ferma al 45 %.

Se n’è parlato oggi nel corso dell’assemblea provinciale che aveva come oggetto proprio il ciclo dei rifiuti in tutta la Riviera compreso l’entroterra. Il piano disciplina vari aspetti della materia, e in particolare: i modelli di progettazione dei servizi di raccolta, trasporto e spazzamento, i criteri e gli indirizzi per il potenziamento delle strutture territoriali (isole ecologiche, Centri di raccolta) ai fini del raggiungimento del limite minimo di legge (65%) della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti alla fonte, la strategia impiantistica territoriale per la chiusura del ciclo dei rifiuti. la pianificazione territoriale dei bacini di affidamento transitori (sono nove) previsti sino alla fine del 2020, e di quelli definitivi (sono quattro) previsti dal 2021.

Si è anche parlato di potenziamento all’accesso alle isole ecologiche, altre tema molto sentito che ha visto l’ente impegnato in prima linea. E tra  le priorità figura come sempre la riduzione della produzione dei rifiuti e un aumento del compostaggio domestico. Il tutto con un traguardo non impossibile: la sostenibilità economica del gestore e la sostenibilità tariffaria dell’utenza. Un piano che ovviamente è stato elaborato dopo una serie di consultazioni con tutti gli enti da Ventimiglia ad Andora.

Il Comune capoluogo di provincia, ad esempio, sta lavorando da tempo in quella direzione. “La gestione del ciclo dei rifiuti e più in generale della tutela dell’ambiente è uno dei passaggi che ci vede impegnati da diverso tempo – dice il sindaco Carlo Capacci – Dopo i problemi sorti con la Tradeco ora siamo arrivati al momento più importante con la definizione della rotta da seguire per i prossimi anni e ovviamente chiediamo ai cittadini la massima collaborazione. Insieme possiamo produrre meno rifiuti e salvare l’ambiente dove viviamo”. fabio natta

Nel piano adottato dalla Provincia sono stati individuati i nove bacini di appartenenza suddivisi per zone con l’ente che dovrà fare da super controllore. Alla Regione, invece, spetta il compito di legiferare. Quello A “ventimigliese” interessa Airole, Apricale, Camporosso, Castel Vittorio, Dolceacqua, Isolabona, Olivetta San Michele, Pigna, Rocchetta Nervina, Ventimiglia. Poi esiste quello B “ventimigliese con i Comuni di San Biagio della Cima, Soldano, Perinaldo, Seborga, Vallebona, Vallecrosia, infine per il territorio ventimigliese è previsto anche il bacino C con Bordighera e Ospedaletti. Due quelli che interessano l’area sanremese. Per il bacino vi sono i Comuni di Sanremo, Riva Ligure, Santo Stefano, per il B i Comuni di Badalucco, Baiardo, Carpacio, Castellaro, Ceriana, Molini di Triora, Montalto Ligure, Pompeiana, Taggia, Terzorio, Triora. Altrettanti sono i bacini per l’imperiese. Per l’A Cipressa, Civezza, Costarainera, Dolcedo, Pietrabruna, Prelà, San Lorenzo al Mare, Vasia, per il B Imperia, Pontedassio, Aquila d’Arroscia, Armo, Aurigo, Borghetto d’Arroscia, Borgomaro, Caravonica,, Chiusavecchia, Cosio d’Arroscia, Lucinasco, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo, Vessalico. Infine l’ultima area interessata è quella del Golfo Dianese e Andorese con Cervo, Cesio, Chiusanico, Diano Arentino, Diano Castello, Diano Marina, Diano San Pietro, San Bartolomeo al Mare, Villa Faraldi, Andora, Stellanello, Testico. Ma a partire dal 2021 è prevista una nuova rivoluzione con quattro ambiti uniti il ventimigliese, il sanremese, l’imperiese e il golfo dianese con estensione ad Andora e ai Comuni della Val Merula.

“L’approvazione di questo Piano è un passaggio indispensabile per il futuro del ciclo integrato dei rifiuti, ed è il frutto di un lavoro complesso che sintetizza il nostro impegno profuso nell’esercitare una competenza, quella programmatoria relativa all’Ambiente, e una funzione, quella di coordinamento, rimaste in capo all’Ente. Entrambe avranno un forte ricaduta sul nostro territorio. E’ un Piano coraggioso e ambizioso, che non vuole interferire nelle future scelte istituzionali degli Enti locali. Piuttosto offre gli indirizzi e le risorse umane necessarie, anche attraverso una nostra segreteria interna, affinchè i Comuni, chiamati ad aggregarsi nel Bacino di riferimento, abbiano la guida e l’assistenza necessarie a concertare strategie e scelte di fondo che consentano l’abbattimento dei costi finali del ciclo dei rifiuti e quindi un risparmio complessivo per i cittadini. Con questo Piano – conclude il Presidente Fabio Natta – siamo pronti ad esercitare nel modo migliore il delicato ruolo assegnatoci dalla Regione, e cioè quello di collante tra le piu’ disparate realtà comunali e le politiche territoriali regionali”.

Nella riunione consiliare odierna è stata approvata all’unanimità anche la Convenzione con la Regione Liguria per la gestione dei Servizi per l’Impiego. Il documento prevede la continuazione dei servizi da parte della Provincia grazie al finanziamento dei costi di personale, a carico dello Stato (due terzi) e a carico della Regione (un terzo), per un importo complessivo relativo al 2015 e al 2016 che sfiora il milione e 800 mila euro.