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La provincia di Imperia seconda in Liguria per la raccolta differenziata

17 giugno 2016 | 15:03
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La provincia di Imperia seconda in Liguria per la raccolta differenziata

Giampedrone: “Entro il primo gennaio 2017, almeno al 45 % di raccolta differenziata, allineandoci alle altre regioni italiane”

Imperia. Aumenta la raccolta differenziata in Liguria, raggiungendo la quota del 38,63 % a fronte del 35,90 % del 2014. Ma l’Imperiese risulta essere indietro. E’ seconda dietro allo Spezzino secondo l’analisi elaborata dalla Regione Liguria.

Emerge che lo scorso anno la raccolta differenziata si attesta al 40,38 % a La Spezia, seguita da Imperia (36,93 %), da Genova (34,57 %) e, ultima in classifica, Savona, ferma al 31,62 %. I dati, riportati sul “Censimento rifiuti urbani” 2015, sono stati elaborati dall’Osservatorio regionale sui rifiuti e approvati oggi, durante la seduta della Giunta.

“Siamo sulla strada giusta – sottolinea comunque l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone – Questi dati dimostrano quanto sia stata fallimentare la politica messa in atto non solo a Savona e a Genova ma anche dalle passate amministrazioni regionali di centro sinistra che, scegliendo la strada dell’immobilismo e puntando solo sulle ed esclusivamente sullo smaltimento in discarica dei rifiuti, hanno determinato la situazione di emergenza a cui la Giunta Toti sta ponendo rimedio con grande incisività. L’incremento di raccolta differenziata in tutta la Liguria si deve in gran parte alla legge 20 che, approvata lo scorso anno, incentiva la raccolta differenziata, introducendo un meccanismo di premialità per i Comuni virtuosi e di penalizzazione per chi non si rimbocca le maniche. In questo modo potremo arrivare, entro il primo gennaio 2017, almeno al 45 % di raccolta differenziata, allineandoci alle altre regioni italiane”.

Ancora Giampedrone: “Ovviamente non ci siamo fermati lì: il lavoro prosegue per arrivare ad un Piano organico in materia di rifiuti che consenta alla Liguria e a Genova in particolare di dotarsi degli impianti necessari così da non essere più costretta a mandare fuori regione la spazzatura indifferenziata, gravando sulle tasche dei cittadini. L’obiettivo è arrivare a trattare in casa, in tutta la Liguria, almeno l’organico, differenziato in modo corretto: questo – conclude – consentirebbe di abbattere di almeno il 30% il nostro monte rifiuti determinando, al contempo, un calo delle tariffe”. L’attività di accertamento dei dati si è sviluppata seguendo diverse fasi: caricamento dati da parte dei referenti comunali per la compilazione; controllo dati comunali da parte dell’Osservatorio regionale sui rifiuti; validazione ed accertamento dei risultati di raccolta differenziata da parte dell’Osservatorio regionale sui rifiuti.