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La paranoia: che cosa è e come affrontarla

23 giugno 2016 | 09:15
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La paranoia: che cosa è e come affrontarla

“Paranoia” e’ un termine utilizzato per indicare una profonda, non giustificabile, sospettabilita’ o mancanza di fiducia nei confronti degli altri

Paranoia” e’ un termine utilizzato per indicare una profonda, non giustificabile, sospettabilita’ o mancanza di fiducia nei confronti degli altri. Questa parola e’ spesso utilizzata, nel linguaggio comune, in maniera inadeguata. Avere dei sospetti non significa essere paranoici se questi sospetti hanno un fondamento in esperienze del passato proprie o di altri.

Chi e’ affetto da una forma lieve di paranoia puo’ conservare un buon livello di integrazione sociale, ma in alcuni casi il disturbo e’ tanto grave da rendere la persona incapace di condurre una vita normale. Poiche’ molti disturbi psichiatrici sono accompagnati da tratti paranoici la diagnosi puo’ talvolta risultare difficile. La paranoia viene classificata in tre categorie principali: Disturbo Paranoide di Personalita’, Disturbo delirante, Schizofrenia Paranoide.

Le persone che sono spesso sospettose senza motivo apparente, e questi sospetti portano ad un alterazione del funzionamento lavorativo e famigliare, possono essere affetti da un Disturbo Paranoide di Personalita’. Questi soggetti sono sospettosi, ipersensibili, freddi e distaccati. Un segno inequivocabile di paranoia e’ la sfiducia continua. Chi soffre di un Disturbo Paranoide di Personalita’ e’ costantemente in allerta perche’ percepisce il mondo come minaccioso e tende a confermare la sua impressione enfatizzando tutti i dati che potrebbero avvalorare la sua ipotesi, ignorando invece ogni evidenza del contrario. Sono sempre guardinghi ed osservano tutti alla ricerca del pericolo. Chiunque, in una situazione nuova, come ad esempio una nuova relazione, e’ accorto e cauto fin quando non si rende conto che i timori sono privi di fondamento. Chi soffre di paranoia non riesce ad abbandonare questi timori e continua ad aspettarsi brutti scherzi dagli altri e a dubitare della loro lealta’. All’interno del matrimonio questa sospettosita’ puo’ assumere la forma di una ingiustificata, irrealistica gelosia. Poiche’ le persone con Disturbo Paranoide di Personalita’ sono sempre all’erta, sono inclini a leggere tra le righe e possono offendersi senza alcun motivo; da cio’ risultano sempre sulle difensiva, tendendo ad avere un atteggiamento costantemente antagonista; se commettono un errore non sopportano il minimo rimprovero ne’ la minima critica. Al contrario essi sono molto critici nei confronti degli altri. Oltre ad essere polemiche ed intransigenti, le persone con Disturbo Paranoide di Personalita’ spesso sono emotivamente distanti: sembrano fredde e spesso tendono ad evitare i contatti personali. Molte volte si puo’ osservare un inserimento sociale adeguato ma in un ambiente in cui vige uno stile di vita rigido e moralistico.

Si distingue tra il Disturbo Paranoide di Personalita’ e il Disturbo delirante in quanto quest’ultimo e’ caratterizzato dalla presenza di deliri, i quali sono convinzioni ferme, irriducibili e prive di basi reali, non condivise da altre persone appartenenti alla stessa cultura. La piu’ frequente forma di delirio e’ quello di persecuzione: mentre chi e’ affetto da un Disturbo Paranoide di Personalita’ puo’ “sospettare” che i colleghi si prendano gioco di lui alle sue spalle, coloro che hanno un Disturbo Delirante “sono convinti” che gli altri tramino alle loro spalle perseguitandoli; credono che qualcuno li stia avvelenando o li spii, oppure pensano di essere obiettivo di cospirazioni tendenti a rovinare la loro reputazione. Le persone con Disturbo delirante sono spesso irascibili e vengono percepite come minacciose e a causa del loro delirio tendono ad isolarsi. Il pensiero ed il comportamento paranoici sono il segno della forma di Schizofrenia chiamata Paranoide .

Gli individui affetti da Schizofrenia Paranoide presentano deliri o allucinazioni riguardanti un unico tema. A volte sentono delle voci che gli altri non possono udire o credono che i loro pensieri siano controllati o trasmessi. Inoltre , i soggetti sono spesso intellettualmente confusi e disorganizzati con la compromissione del funzionamento lavorativo . Il trattamento farmacologico con farmaci antipsicotici puo’ aiutare il paziente ad alleviare i sintomi consentendo una significativo miglioramento della qualita’ della vita .Un percorso di psicoterapia puo’ aiutare il paziente nel suo inserimento sociale rendendo possibile un discreto adattamento alla vita familiare e lavorativa.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

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