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Imperia, maggioranza col freno a mano tirato un piano per far cadere Capacci

16 giugno 2016 | 11:20
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Imperia, maggioranza col freno a mano tirato un piano per far cadere Capacci

Resterà ancora al suo posto il sindaco-ingegnere? Dopo le incertezze nel bilancio iniziano gli incontri per disegnare il futuro politico del Palazzo

Imperia. Carlo Capacci agli sgoccioli? Chissà, ma le trattative sotterranee per farlo cadere ci sono e non sono un mistero. A due anni dalla fine del mandato ci sono già stati i primi contatti tra Azione Civica e Forza Italia per tentare la grande rivoluzione politica nel capoluogo. Ma occorre precisare che non vi è nulla di concreto quantomeno a breve scadenza. Parlare di uomini e programmi, infatti, è prematuro anche per coloro che vorrebbero chiudere i conti già fin d’ora. Soprattutto non vi sono uomini da designare alle poltrone che contano. Il rischio concreto è quello di far entrare a Palazzo un commissario (situazione che Imperia ha già vissuto ndr) e non trovare un candidato forte per una possibile campagna elettorale già un anno prima della scadenza naturale del mandato dell’ingegnere-sindaco.

Capacci dunque resta seduto sulla poltrona più importante del Comune dicendosi abituato ad affrontare le sfide in solitario. Ma deve tenere gli occhi aperti soprattutto guardare le mosse dei suoi vicini di casa, quelli che siedono davanti a lui in consiglio a cominciare dai “dissidenti” di Imperia Cambia che da diverso tempo si sono messi di traverso alle sue idee e iniziative. E potrebbero anche non essere i soli a farlo. Le prime avvisaglie che nel parlamentino locale di Imperia le cose non vanno per il verso giusto ci sono ed inutile negarlo. Lo si è visto nella votazione del bilancio con le stoccate di Giuseppe Fossati e Piera Poillucci tanto per citarne alcuni consiglieri.

Ma ad affondare la lama in una ferita che si è aperta già tempo fa è stato Antonello Ranise che non è solo consigliere comunale, ma ricopre anche il ruolo di coordinatore cittadino di Forza Italia. “E’ una maggioranza senza idee che deve saper riconoscere di non essere all’altezza di poter ancora governare”. Una maggioranza col freno a mano tirato e una macchina che al collaudo del bilancio ha dimostrato di poter proseguire non più ad una doppia velocità come all’inizio del viaggio. E ora prosegue su una strada molto tortuosa. Ma la politica, si sa, è ancora capace di riservare soprese. Intanto si lavora ad un nuovo restyling della carrozzeria. C’è già una certezza: il consiglio comunale che scaturirà dalle prossime elezioni tornerà ad essere di 40 componenti, ma verrà ridotto il numero degli assessori. A governare non saranno più 10 ma 6.