I residenti di Roverino hanno vinto: revocata l’ordinanza che voleva i migranti al Palaroja

11 giugno 2016 | 18:21
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I residenti di Roverino hanno vinto: revocata l’ordinanza che voleva i migranti al Palaroja
I residenti di Roverino hanno vinto: revocata l’ordinanza che voleva i migranti al Palaroja
I residenti di Roverino hanno vinto: revocata l’ordinanza che voleva i migranti al Palaroja

Due giorni di presidio non stop messo in atto dai genitori hanno cambiato il destino della struttura

Ventimiglia. È ufficiale: i residenti di Roverino hanno vinto la loro battaglia. I migranti non verranno trasferiti al Palaroja. Lo ha deciso il sindaco Enrico Ioculano che proprio oggi pomeriggio ha firmato la revoca dell’ordinanza con la quale aveva imposto a Manuela Pievi – che gestisce l’impianto sportivo – di sgomberarlo per far spazio ai migranti.

“Siamo felici del risultato che abbiamo ottenuto”, dicono le mamme che hanno creato il presidio, “Spero che queste persone ricevano la giusta assistenza e vengano trasferite in un luogo idoneo perché dentro il Palaroja, oggi, c’erano 44 gradi: non sarebbe stata una soluzione giusta per loro”.

I residenti di Roverino sono soddisfatti anche perché “il sindaco ha mantenuto fino in fondo le promesse che ci aveva fatto”.

Due giorni di presidio non stop hanno portato i loro frutti: stanchi ma felici i residenti hanno ottenuto ciò che volevano, per i loro figli, che potranno usufruire dell’unico impianto sportivo della zona, e per i migranti che sarebbero stati stipati all’interno di una tensostruttura in plastica nella quale la temperatura è insostenibile.

L’unica remora che hanno, è quella di essere passati tutti per razzisti: “Non è così, non lo siamo”, dichiarano, “Come avrebbero potuto stare dentro il Palaroja? Solo allenarsi d’estate è faticoso, figuriamoci viverci per quindici o venti giorni”.

In attesa che venga allestito con moduli abitativi il campo di accoglienza al Parco Roja, i migranti resteranno a Sant’Antonio, nella chiesa di via Tenda, dove sono stati ospitati da alcuni giorni.

Nel frattempo la prefettura sta cercando altre soluzioni che il sindaco non conosce.