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Cronaca
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Guardia di Finanza a caccia di affitti in nero in tutta la provincia di Imperia

19 giugno 2016 | 07:51
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Guardia di Finanza a caccia di affitti in nero in tutta la provincia di Imperia

Aprire la propria casa a sconosciuti che arrivano da tutto il mondo è stimolante; la gestione dell’ospite può però creare problemi

Imperia. Appartamenti per le vacanze affittati in nero ai turisti nel mirino della guardia di finanza. Tra Cervo e Ventimiglia sarebbero oltre un migliaio, ma anche nell’entroterra ci sono casi di evasione totale già accertati o ancora da scovare. Lo dicono oggi i quotidiani in edicola.

Un «sommerso» che avrebbero raggiunto dimensioni non più sopportabili, dunque, e che ha fatto alzare le orecchie alle forze dell’ordine. La prima, concreta azione di argine al fenomeno la sta portando avanti la polizia locale di Dolcedo. Un’indagine che sta facendo rumore, non solo in Val Prino dove la percentuale di seconde case è decisamente elevata, ma anche nelle varie località costiere della Riviera. Nel frattempo, la Finanza non sta certo a guardare.

«Il nostro monitoraggio è continuo e costante – assicura il colonnello Giovanni Battaglia, comandante provinciale delle Fiamme Gialle – teniamo sotto controllo i siti dove questi servizi vengono offerti. Effettuiamo anche controlli “diretti”, verificando se i contratti di affitto sono regolari. Il nostro campo d’azione – conclude il colonnello Battaglia – è volto ad accertare che coloro che affittano casa su internet poi non evadano il fisco, omettendo di denunciare l’entrata sulla dichiarazione dei redditi». Ma scoprirli non è facile.

Aprire la propria casa a sconosciuti che arrivano da tutto il mondo è stimolante; la gestione dell’ospite può però creare problemi. Ecco perché sono nati siti ad hoc. Il più conosciuto è Airbnb. L’«affitto breve» è perfettamente legale: solo in Italia sono oltre 83mila gli alloggi presenti su Airbnb. La piattaforma traccia ogni pagamento e rilascia una ricevuta che ogni «affittacamere» deve obbligatoriamente riportare nella propria dichiarazione dei redditi. Non solo. Chi svolge questo tipo di servizio, anche solo occasionalmente, deve comunicarlo al Comune di residenza. Quanti lo fanno? Nel caso della denuncia dei redditi pochi, per la comunicazione qualcuno di più: il 20-25%.