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Dipendenza affettiva: l’amore malato

30 giugno 2016 | 09:32
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Dipendenza affettiva: l’amore malato

La dipendenza affettiva e’ uno stile di relazione caratterizzato da un drammatico e ossessivo desiderio amoroso

Nella dipendenza affettiva si tende a giustificare tutti i comportamenti dell’amato, il cattivo carattere, i malumori, l’indifferenza , addossandosi la colpa che diventa “nostra” perche’ si ha sfiducia nel proprio valore, nelle proprie capacita’, si e’ dominati dalla paura, paura di restare soli, paura di essere abbandonati.

I sintomi della dipendenza affettiva che caratterizzano queste relazioni sono: assenza di interesse per se’ e per la propria vita, terrore dell’abbandono, di perdere la persona amata, devozione estrema, gelosia morbosa, isolamento e sensi di colpa, rabbia. Si crea la paura di non essere amati che portera’ ad accettare qualsiasi cosa dall’amato, cosi facendo si dipendera’ dal giudizio dello stesso , dalla sua affettivita’, dai suoi umori.

Da qui nasce la sofferenza e la degradazione. E’ l’inizio di una progressione del male: piu’ si cerchera’ di essere rassicurati e piu’ lui tendera’ a fuggire e l’innamorato per evitare la fuga si sottomettera’ per compiacerlo. Per sottomettersi deve bloccare l’autopercezione empatica, l’attenzione a sè stesso poiche’ e’ troppo angosciato dall’idea di un rifiuto, non puo’ ascoltare i propri veri sentimenti arrivando a creare un circolo vizioso che si autoalimenta con la perdita di autostima, allerta continua, terrore dell’abbandono, che si manifesta con un senso di ansia e di aumento di controllo nella relazione. E’ una vera ossessione dietro la quale si cela la paura di restare soli, di essere abbandonati, offrendo il nostro amore con la speranza che l’amato ci protegga dalle paure che diventano ossessioni e si approfondiscono, diventando una costante di tutta la nostra vita.

Nella dipendenza affettiva l’innamorato tende a voler cambiare la persona amata, perche’ diventi simile a cio’ che vorrebbe che fosse, lo sorvegliera’, lo seguira’, lo assecondera’ nel suo egoismo, tentando di tenerlo prigioniero dentro il cerchio magico dei suoi occhi. Amare con paura significa attaccarsi morbosamente a qualcuno che riteniamo indispensabile, amare con paura comporta, oltre tutto, una serie di meccanismi di controllo per tenere l’altro nell’area di possesso. In realta’ nessuno puo’ controllare nessuno, il possesso e’ un illusione. Le radici di questo disturbo sono infantili basate sull’apprendimento di un rifiuto precoce legato alla propria inadeguatezza.

Il dipendente affettivo ama l’altro idealizzato, lo stesso amore che ha provato nell’infanzia per un genitore irraggiungibile che lo ha abbandonato e dal quale si è sentito tradito. La dipendenza si nutre del rifiuto, della svalutazione, dell’umiliazione, del dolore cercando di dare corpo al desiderio di essere in grado di cambiare l’altro, di convincerlo del suo valore, riuscendo a farsi amare da chi ama solo se stesso. Il trattamento si basa su un percorso di psicoterapia con l’obiettivo di accettazione che e’ antitesi della negazione del controllo. E’ la disponibilita’ a riconoscere la realta’ per quello che e’, a permetterci di esistere come si e’, senza sentire il bisogno di cambiare , sviluppando la capacita’ di far crescere una pace interiore, anche di fronte a situazioni difficili.

Non si puo’ sviluppare una relazione senza aver prima sviluppato una relazione con se stessi, nessuno puo’ amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo noi stessi, perche’ quando nel nostro vuoto andiamo cercando l’amore, possiamo trovare solo altro vuoto.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

www.facebook.com/dottoressalazzarotti