Denunciata dalla Guardia di Finanza una cinese per vendita di marchi contraffatti

23 giugno 2016 | 10:17
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Denunciata dalla Guardia di Finanza una cinese per vendita di marchi contraffatti
Denunciata dalla Guardia di Finanza una cinese per vendita di marchi contraffatti
Denunciata dalla Guardia di Finanza una cinese per vendita di marchi contraffatti
Denunciata dalla Guardia di Finanza una cinese per vendita di marchi contraffatti
Denunciata dalla Guardia di Finanza una cinese per vendita di marchi contraffatti

Da evidenziare la pericolosità del materiale elettrico sequestrato perchè non sottoposto a verifiche di controllo presentando così altissime percentuali di rischio di incendi derivanti da cortocircuiti e/o surriscaldamenti

Imperia. I militari della Guardia di Finanza di Imperia, nell’ambito del servizio di prevenzione contro i reati di contraffazione di marchi, pirateria audiovisiva e sicurezza prodotti, hanno individuato, presso il mercato settimanale di Diano Marina, una bancarella gestita da una cinese. Su questa bancarella erano presenti giocattoli, luminarie, materiale elettrico, carica batterie ed altro materiale sprovvisto di certificazione per l’idoneità alla vendita nella UE.

Tale cittadina immetteva nella rete commerciale e distribuiva, prodotti che presentano caratteristiche diverse da quelle indicate e prescritte dalla legge. I prodotti sequestrati ammontano a circa 1400 che oltre a non osservare le caratteristiche previste, riportano sulle confezioni il marchio ingannevole “CE” (China Export) in luogo di quello previsto “C E” (Comunità Europea) per i prodotti certificati, inducendo in errore gli ignari acquirenti.

Da evidenziare la pericolosità del materiale elettrico sequestrato perchè non sottoposto a verifiche di controllo presentando così altissime percentuali di rischio di incendi derivanti da cortocircuiti e/o surriscaldamenti.

Ancor più grave l’immissione in commercio di giocattoli non testati, potenzialmente nocivi per la salute dei minori giacchè potrebbero avere serie conseguenze anche a distanza di anni in quanto realizzati con prodotti non controllati sotto il profilo sanitario.

La cittadina cinese per i fatti contestati è stata deferita all’A.G. per le ipotesi di reato di contraffazione, frode in commercio, marchi mendaci e ricettazione.