Da Ventimiglia alla Francia inseguendo un sogno, il viaggio disperato dei migranti

9 giugno 2016 | 08:00
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Da Ventimiglia alla Francia inseguendo un sogno, il viaggio disperato dei migranti
Da Ventimiglia alla Francia inseguendo un sogno, il viaggio disperato dei migranti
Da Ventimiglia alla Francia inseguendo un sogno, il viaggio disperato dei migranti
Da Ventimiglia alla Francia inseguendo un sogno, il viaggio disperato dei migranti

Tra passeur senza scrupoli e pericolosi tentativi di oltrepassare il confine a piedi

Ventimiglia. Sono centinaia i migranti che hanno raggiunto negli ultimi giorni la città di confine. Un numero che sembra alto, ma che non lo è rispetto a quello delle migliaia di persone che, in un anno, sono giunte a Ventimiglia. Il viaggio dei migranti, però, non si ferma qui.

Intorno alla chiesa di Sant’Antonio (e non solo) gravitano persone, spesso straniere, che avvicinano i migranti e parlano fitto con loro: sono i passeur. Uomini senza scrupoli che per cinquanta o sessanta euro promettono ai clandestini di raggiungere la Francia e, nella maggioranza dei casi, li stipano come bestie da macello su furgoni spesso fatiscenti.

Ma non serve essere passeur per sentirsi dire: “Mi aiuti ad oltrepassare il confine?”. A chiederlo sono gli stessi migranti che tentano davvero di tutto pur di continuare il loro viaggio e arrivano ad approcciare gli italiani che incontrano per strada, chiedendo una mano pur di non restare dove sono. “Quanto tempo devo stare ancora qui? Perché non posso andare in Francia? E perché tu non mi vuoi portare?”. 

C’è chi, non trovando un passaggio in auto, si mette semplicemente in cammino verso la frontiera. E allora si vedono uomini in fila sui binari. Le loro sagome, sempre più piccole, vengono inghiottite da una galleria. Il treno può passare da un momento all’altro e la galleria è stretta. Ma poco importa: zaino in spalla, un sacchetto con pochi stracci e via, verso la Francia.

Sono impressionanti le immagini girate in una galleria da un nostro lettore: le auto passano in mezzo alla strada, invadendo la corsia opposta, per evitare di investire le colonne di uomini in cammino verso la Francia. La strada è stretta, il marciapiede inesistente: il loro camminano senza paura verso la meta. Ad aspettarli un sogno che, forse, non raggiungeranno mai.

Nel frattempo ogni giorno 400/500 persone ricevono pasti e vestiti alla chiesa di Sant’Antonio in via Tenda. Entro domani, però, anche questo “campo” d’emergenza dovrà essere smantellato. L’Asl lo ha detto chiaramente: non sussistono condizioni igienico-sanitarie tali da consentire la permanenza del campo.