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Da Imperia all’isola di Baranof in Alaska per studiare le balene, la missione di Davide Ascheri biologo di 24 anni

16 giugno 2016 | 18:52
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Da Imperia all’isola di Baranof in Alaska per studiare le balene, la missione di Davide Ascheri biologo di 24 anni
Da Imperia all’isola di Baranof in Alaska per studiare le balene, la missione di Davide Ascheri biologo di 24 anni
Da Imperia all’isola di Baranof in Alaska per studiare le balene, la missione di Davide Ascheri biologo di 24 anni

Due mesi e mezzo dall’altra parte del mondo in qualità di ricercatore per l'”Alaska whale foundation” che studia la migrazione di uccelli marini e la biodiversità terrestre

Imperia. Due mesi e mezzo sull’isola sperduta di Baranof, in Alaska a studiare megattere e capodogli in una delle aree geografiche mondiali rimasta incontaminata. Lo farà in qualità di ricercatore per l'”Alaska whale foundation” che in quella zona sarà impegnata anche nello studio sulla migrazione di uccelli marini e la biodiversità terrestre. Per lui sarà l’ennesima “missione” all’estero. Davide Ascheri, 24 anni, da poco laureato in biologia con la passione per il mare e per i cetacei, nell’anima e nel cuore, ha già la valigia pronta: il 25 giugno un volo aereo lo porterà dall’altra parte del mondo.

La sua storia è più marina che terrestre. Si è appassionato di delfini e balene quando era bambino e ricorda le sue escursioni in mare sulla motonave “Corsara”. I suoi coetanei tiravano calci al pallone, Davide rimaneva ore e ore sotto il sole a capire le evoluzioni e a seguire le pinne dei delfini. Quella passione è diventato motivo di studio. “Essendo di Imperia uscivo in mare molto spesso, anche durante il ciclo universitario ho avuto l’opportunità di unirmi all’equipaggio per due stagioni. Un’esperienza unica perché mi ha consentito di raccogliere dati preziosi che ho utilizzato poi nel mio progetto di tesi di laurea”. Ma Davide è sempre stato molto fedele dell’equipaggio del “Corsara”. “Appena ho tempo esco spesso con loro: mi piace poterli aiutare”.

Il suo curriculum è di tutto rispetto: “Ho già fatto alcune esperienze sul campo sia in Italia qui nel mar Ligure collaborando con la Cooperativa Costa Balenae con cui collaboro tutt’ora per dati e foto e con l’Istituto Tethys. Ma sono stato anche all’estero (in Spagna tre mesi per un internship in un istituto di ricerca sul tursiope). Purtroppo in Italia – dice a malincuore – l’Università non fa fare nessun lavoro sul campo e quindi cerco di fare esperienza all’estero”.

Davide è super impegnato. “Si sta occupando di un progetto di master e poi dottorato sempre all’estero (è la cosiddetta fuga di cervelli italiani ndr). Sono in contatto proprio in questi giorni con alcune università in Nuova Zelanda, Australia, Portogallo e Norvegia”. Ma adesso c’è l’Alaska in agenda. A questa missione che inizierà a fine giugno parteciperà come assistente ricercatore. “Starò via due mesi e mezzo in una base sperduta su un’isola dell’Alaska meridionale immerso solo nella natura e insieme ad altri ragazzi e ragazze da tutto il mondo”, racconta Davide che però porterà nel cuore quei delfini e quelle tartarughe che ha fotografato solo pochi giorni fa al largo di Imperia.