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Imperia approva il bilancio, Risso: “Tagli dallo Stato, costretti a navigare a vista”

10 giugno 2016 | 21:22
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Imperia approva il bilancio, Risso: “Tagli dallo Stato, costretti a navigare a vista”

Un documento condizionato dai rapporti che tutti gli enti, indistintamente, hanno con il Governo centrale

Imperia.Navigare a vista evitando sprechi e razionalizzando i costi per un bilancio risicato. E’ l’imperativo dell’amministrazione comunale di Imperia che oggi lo ha votato ma con qualche ostacolo.

Non è mancato il dibattito nel corso dell’assemblea pomeridiana anche per il bilancio consuntivo con gli interventi al “veleno” di alcuni consiglieri di minoranza, ma alla fine il documento è passato con 21 voti favorevoli.

Bilancio preventivo invece è passato con 17 favorevoli, 4 astenuti e 10 contrari. Un bilancio determinato da tagli ingenerosi da parte dello Stato che dal 2010 ha chiuso i rubinetti agli enti locali e continua a farlo tutt’ora costringendo però le amministrazioni a garantire i servizi. “Facciamo i salti mortali per tenere in piedi la macchina amministrativa – allarga le braccia l’assessore alle Finanze Fabrizio Risso, che ha redatto il bilancio condizionato da pesanti sforbiciate –  Pareggia a a 100 milioni e 166.791,93 di cui 42 milioni e 495.320,41 per le spese correnti. Ma – avverte – ci sono tagli in tutti i settori, comprese le opere pubbliche. Non sono comunque previste modifiche alle tariffe per i servizi scolastici: mense, scuolabus e asili. Ma vi sono tagli per 100 mila euro ai servizi sociali. Scontato invece l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, previsto intorno al 5 per cento”. Unica eccezione, non certo gradita da cittadini e commercianti, per una tariffa che tuttavia avrebbe già dovuto essere ritoccata lo scorso anno quando era esploso il caso Tradeco.  consiglio comunale di imperia

Un bilancio da ingessato che crea difficoltà all’ente che appunto dovrà trovare, nelle pieghe delle sue prossime variazioni.  C’è poi il piano delle alienazioni che potrebbe dare un po’ di respiro. Nessuna vendita importante. “Si tratta soprattutto di alloggi e terreni”, chiarisce Risso.  Secondo il documento contabile almeno un milione di risorse dovrebbero, infatti, liberarsi quando Rivieracqua, il consorzio dell’acqua pubblica, prenderà in carico la gestione (coi relativi costi) del depuratore. Il business principale per le casse di Palazzo civico rimane quello del “caro estinto”: per il 2016 a fronte di una spesa di 52 mila euro, il Comune prevede di incassare per servizi funebri, sepolture e lumi votivi ben 265mila euro e dalle contravvenzioni della polizia municipale è previsto che verranno incassati almeno 800 mila euro.

Per i cittadini ci sono anche delle notizie positive al di là delle magre prospettive: nel bilancio di previsione 2016 non sono previsti aumenti per i servizi di mensa scolastica, scuolabus, pranzo assistito, attività gestite non direttamente dal Comune, ma dalla controllata di Palazzo civico Seris. La giunta Capacci, mantiene, quindi, invariato il carico fiscale, già, comunque, schizzato ai massimi livelli a seguito delle manovre finanziarie degli ultimi anni.

“Non parliamo di bilancio da lacrime e sangue. Quelle parole non mi appartengono. Piuttosto si può dire che questo è un bilancio condizionato dai rapporti che tutti gli enti, indistintamente, hanno con il Governo centrale – avverte Risso –  Dal 2010 si sono susseguiti tutta una serie di problemi a cominciare da un debito pubblico molto elevato e così anche gli enti locali sono stati chiamati a risolvere in qualche modo questo decifit. Noi compresi. Da sei anni a questa parte i Comuni italiani sono stati colpiti con 18 miliardi di euro di tagli, ma gli enti locali hanno continuato a garantire i servizi. Oltre alla spending review come non ricordare il patto di stabilità? Insomma ci troviamo ad affrontare un bilancio difficile da gestire”.

Non mancano delle difficoltà di cassa con crediti maturati verso altri istituzioni come ad esempio il Tribunale di Imperia con oltre 2 milioni da incassare. Secondo Risso bisogna lavorare sulla rinegoziazione degli interessi ad esempio. “Nonostante la difficoltà comunque speriamo che il Governo Renzi possa dare delle prospettive migliori agli enti locali”.

I settori più colpiti sono il turismo e le manifestazioni, ma come detto anche i servizi sociali: previsti solo 50mila euro, le rette degli asili nido produrranno un gettito, invece, di 130mila euro a fronte di una spesa preventivata di poco superiore al milione. Ridotti al minimo (la stagione teatrale data l’inagibilità del Cavour è destinata a saltare) spese e introiti legati a teatro, pinacoteche e gallerie: 50mila euro di investimenti con previsione di solo 3 mila euro di ricavi.

Secondo il consigliere di minoranza Giuseppe Fossati “si tratta di un bilancio imbarazzante perchè non vi sono soldi per la borsa lavoro, per riscaldare gli asili e anche per le luminarie così come per Capodanno”. Ma non è stato l’unico intervento duro che si è registrato nel corso dell’assemblea consigliare. Incisivo pure quello di Piera Poillucci: “Credo che questo sia un modo di amministrare la città in maniera da dilettanti allo sbaraglio”. Cara Glorio ha colpito a suo modo la maggioranza: “Notiamo che manca la volontà di tagliare anche i costi vivi della politica locale”. Ester D’Agostino  ha evidenziato invece che “mancano soldi per le frazioni”.  Mentre Gianfranza Mezzera ha chiarito: “Lo sappiamo bene. Questo è bilancio che è più facile contestarlo che approvarlo. I tagli sono notevoli”.