Caritas Intemelia, i dati: “povertà cronica e nel 2015 poco meno di 4000 stranieri hanno chiesto aiuto”

13 giugno 2016 | 11:32
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Caritas Intemelia, i dati: “povertà cronica e nel 2015 poco meno di 4000 stranieri hanno chiesto aiuto”
Caritas Intemelia, i dati: “povertà cronica e nel 2015 poco meno di 4000 stranieri hanno chiesto aiuto”
Caritas Intemelia, i dati: “povertà cronica e nel 2015 poco meno di 4000 stranieri hanno chiesto aiuto”
Caritas Intemelia, i dati: “povertà cronica e nel 2015 poco meno di 4000 stranieri hanno chiesto aiuto”
Caritas Intemelia, i dati: “povertà cronica e nel 2015 poco meno di 4000 stranieri hanno chiesto aiuto”

Solo 434 gli italiani che hanno bussato alla porta della Caritas di Ventimiglia per un aiuto

Ventimiglia. Sono state 3796 le persone assistite dalla Caritas nel 2015. Di queste 434 sono italiane e 3796 straniere. Numeri, questi, destinati ad aumentare in quello che sarà il bilancio del 2016. Ma i servizi offerti dall’Organizzazione di Volontariato Caritas Intemelia Onlus sono tanti e diversificati, spesso svolti in collaborazione con l’Asl e con i servizi sociali dei Comuni, oltre a tutta l’assistenza rivolta a migranti e persone senza fissa dimora. Ad entrare nel dettaglio dei servizi svolti quotidianamente è stato Christian Papini: “Per quanto ci risulta dai nostri dati c’è una cronicizzazione della povertà, sia per la crisi che per i problemi della singola persona”.

E allora come opera la Caritas? Non solo distribuendo vestiario e cibo, ma cercando la mediazione con il quartiere, insegnando la gestione del denaro ed inserendo le persone bisognose nel mondo del lavoro. Importante anche la ricerca di una casa popolare per chi ha avuto uno sfratto: “Quando una persona ha uno sfratto esecutivo difficilmente si riesce a trovare un nuovo alloggio perché si tratta di persone che non hanno garanzie da offrire, molte lavorano in nero”, ha spiegato Papini. In questo caso interviene la Caritas: “Stiamo entrando nel mercato libero, prendendo case in affitto e garantendo per chi non ha garanzie. I padroni di casa sanno che l’affitto verrà loro erogato e possono stare tranquilli”. Appartamenti gestiti dalla Caritas sono destinati anche a persone con problemi psichici: grazie a questo servizio, la qualità della vita di chi soffre è nettamente migliore: “Le persone con sofferenza psichica soffrono tantissimo di solitudine perché è veramente difficile riuscire ad inserirle”. Il lavoro della Caritas sul territorio è su due livelli: “Uno che possiamo definire di bassa soglia”, spiega sempre Papini, “Ed è quello a cui accedono i migranti che hanno la possibilità di farsi una doccia, ricevere vestiti e cibo. La chiamerei una specie di tregua rispetto alle difficoltà di stare in mezzo ad una strada”. Poi c’è tutta la serie di servizi di “alto livello”, con l’erogazione di contributi che provengono dai servizi sociali.

La Caritas svolge anche servizi di accoglienza notturna maschile a Ventimiglia e femminile a Bordighera, vicino al seminario, e mensa aperta a tutte le persone che hanno difficoltà. Importante anche la sensibilizzazione nelle scuole: come spiega il responsabile della Caritas Maurizio Marmo “E’ un tentativo di dare informazione, fare conoscere quello che si fa e proporre alle persone il mondo del volontariato”. “E’ bello che le persone si siano avvicinate spontaneamente”, ha aggiunto Marmo, “L’avvicinarsi ai migranti permette di allontanare tante paure”. “Partecipo con grande piacere alle attività dei centri di ascolto che sono il braccio operativo della Caritas”, ha dichiarato il vescovo diocesano Antonio Suetta, “Il compito della Caritas è quello di educare la comunità cristiana e non solo, ma tutto il territorio, a questo tipo di attenzione che è prima di tutto ascolto”.

Riguardo all’accoglienza, Maurizio Marmo ha tenuto a precisare: “Questa accoglienza alle Gianchette allo Stato non costa nulla, perché si basa sul volontariato, sulle azioni spontanee della gente e sui fondi diocesani per la carità”. I “famosi” 35 euro vengono elargiti dallo Stato agli enti che danno accoglienza ai richiedenti asilo. Ma si tratta di un passaggio secondario.