Bordighera, sindaco Pallanca: “intermediatori culturali e centro di raccolta”. Questi i punti cardine dell’incontro con il prefetto

1 giugno 2016 | 13:22
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Bordighera, sindaco Pallanca: “intermediatori culturali e centro di raccolta”. Questi i punti cardine dell’incontro con il prefetto

Pallanca: “Non è pensabile che sul territorio possano girare persone che noi non sappiamo né chi siano né cosa portino con sé”

Bordighera. E’ durato tre ore il vertice di ieri in Prefettura. Tre ore di intenso confronto e di aperta discussione, durante le quali sono state prese due importanti decisioni.
Seduti al tavolo, insieme al prefetto Silvana Tizzano, i sindaci dei diciassette comuni del comprensorio intemelio, oltre che un rappresentate di curia e Caritas.

Due i punti discussi, il primo dei quali, spiega il sindaco Giacomo Pallanca, è “la richiesta sul territorio intemelio ed in particolare su Ventimiglia di intermediatori culturali, ovvero di persone giuridicamente riconosciute, giuridicamente formate e in grado di interloquire con i migranti nella loro lingua per spiegare a chi arriva a Ventimiglia qual è il percorso istituzionale che deve compiere e, qualora non lo facesse, quali sono le conseguenze”.

E’ chiaro lo scopo di questa decisione: allontanare i no borders dalla mediazione tra migranti e istituzioni. “Questo tipo di informazione non può essere demandata ai no borders”, sottolinea Pallanca, “Perché quella che fanno loro è disinformazione”.

“Il secondo punto discusso, che è un po’ più articolato, vede la collaborazione e la partecipazione di tutti i 17 comuni del comprensorio intemelio”, dichiara sempre il primo cittadino di Bordighera, “E sarà quello di procedere verso l’istituzione di un centro di raccolta per le persone che hanno intrapreso il percorso di legalità in attesa che venga rilasciato loro lo status di profugo o di rifugiato di guerra”. Un percorso normato sotto ogni punto di vista. Ogni singolo comune, poi, accoglierà secondo la propria disponibilità, le persone identificate. “Non è pensabile”, ribadisce Pallanca, “Che sul territorio possano girare persone che noi non sappiamo né chi siano né cosa portino con sé”. Non si tratta di razzismo: “Affronto l’argomento solo ed esclusivamente dal punto di vista sanitario”, tiene a precisare il sindaco.