Bordighera, Lorenzi e De Vincenzi: “Riconoscimento dell’offerta generosa del vescovo Suetta verso le persone migranti”

3 giugno 2016 | 09:56
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Bordighera, Lorenzi e De Vincenzi: “Riconoscimento dell’offerta generosa del vescovo Suetta verso le persone migranti”

Le parole del gruppo Bordighera in Comune sui recenti sviluppi della vicenda migranti a Ventimiglia

Bordighera. Mara Lorenzi e Luca De Vincenzi, consiglieri comunali di Bordighera in Comune, afferma: “Ci uniamo a coloro che hanno voluto esprimere riconoscimento e gratitudine al Vescovo di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta e ai Parroci della zona per l’offerta generosa di questi giorni di dare accoglienza alle persone migranti che dovevano lasciare l’accampamento di
Ventimiglia.

Durante quasi precisamente un anno –era il Giugno 2015 quando i giornali riportavano che Ventimiglia era “a tappo” — , nessun’altra istituzione ha avanzato soluzioni e offerte per le persone migranti.

Sono state le molte Associazioni e i semplici cittadini che hanno dato una mano generosa al Comune di Ventimiglia nella gestione dei bisogni di queste persone.

Il 14 Giugno 2015 avevamo scritto una mail al Premier Renzi per sollecitare “un bell’intervento da parte Sua, nel nome della DIGNITA’ delle persone e della RESPONSABILITA’ di chi ha il potere di plasmare la realtà”.Ma il silenzio del Governo è stato lungo, e gli interventi della Regione sono stati solo parole, e parole che non aiutavano, e continuano a non aiutare.

I medici conoscono il motto “Dignitas in Salute, Salus in Dignitate”, e crediamo che tutte le persone debbano essere integrate in questa prospettiva. Sarebbe stato bello sentire l’Assessore alla Sanità della Regione Liguria offrire anche solo un’ipotesi di intervento o di appoggio per facilitare la gestione degli aspetti igienici e di salute dei migranti di Ventimiglia.

Invece l’Assessore ha solo reso pubbliche parole che innescano o alimentano la paura. Le grandi migrazioni di oggi – come d’altronde quelle del passato – sono Storia che non torna indietro, e che si affronta meglio con l’azione che con la paura.

Non c’è dubbio che il problema è grande e complesso, e che le Istituzioni sono in grave ritardo nel formulare piani che salvaguardino la dignità di chi arriva e il rispetto verso chi accoglie. Ma sembra che stia nascendo un movimento dalla base che vuole rispondere senza più indugi all’imperativo umanitario.

Alcuni saranno interventi su larga scala, quali la costruzione di un campo umanitario annunciato in questi giorni dal Sindaco di Parigi che non può più aspettare legislazione nazionale o transnazionale; altri su scala assai più piccola, quali le accoglienze nelle Parrocchie della nostra zona.

Professiamo rispetto, ammirazione, e gratitudine per chi si mette in gioco; le iniziative rivolte alle persone danno sollievo nell’immediato e potrebbero essere i semi di soluzioni a lungo termine”.