Ventimiglia, portavoce del Sindaco maltrattata: lettera di richiamo ai dipendenti

12 maggio 2016 | 07:00
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Ventimiglia, portavoce del Sindaco maltrattata: lettera di richiamo ai dipendenti

Firmata a quattro mani da Ioculano e Faraldi, la missiva chiede rispetto per la Dottoressa Sgarabottolo

Ventimiglia. Non c’è pace per la Dottoressa Silvia Sgarabottolo, nominata portavoce del Sindaco e da sempre sotto l’occhio del ciclone per il delicato incarico che le compete.

Pare che i primi a non portare rispetto alla Sgarabottolo siano gli stessi dipendenti comunali: alcuni di loro, infatti, non si comporterebbero in modo appropriato nei confronti della portavoce tanto da indurre il Sindaco stesso, insieme con l’Assessore al Personale, a prendere provvedimenti.

Questa mattina i dipendenti comunali hanno ricevuto una lettera, firmata a quattro mani da Enrico Ioculano e Franco Faraldi, nella quale si legge che l’Amministrazione ha “ricevuto notizie da terzi relative al comportamento di alcuni di Voi (dipendenti, n.d.a.) nei confronti della Dottoressa Sgarabottolo”.

“Ricordiamo e precisiamo”, continua la missiva, “che la Dottoressa Sgarabottolo non è un’addetta stampa ma la portavoce del Sindaco e la responsabile della comunicazione di questa Amministrazione. Ella, quindi, chiede e si attiva in nome e per conto del Sindaco e dell’Amministrazione e in ragione di ciò è tenuta a ricevere l’accoglienza e le risposte dovute al Sindaco e agli Assessori”.

Insomma, scenate nelle quali la dottoressa è invitata cortesemente a lasciare gli uffici o epiteti poco rispettosi nei suoi confronti non possono essere più tollerati.
Lo scrivono a chiare lettere Sindaco e Assessore: “Il mancato riscontro alla Dottoressa Sgarabottolo sarà ritenuto e valutato quale mancato riscontro all’Amministrazione. Fermo quanto precede dobbiamo inoltre invitarvi (tutti ancorché il problema sembri appartenere più ad alcuni che ad altri) al rispetto delle basilari regole di buona educazione nei rapporti interpersonali che troppo spesso paiono dimenticate e disattese”.

I dipendenti comunali dovranno adattarsi se non vogliono avere grane: “Ogni vostro comportamento contrario a quanto specificato”, concludono Ioculano e Faraldi,“Sarà valutato anche ai fini disciplinari”.