Triora, A Vastera – Uniun de Tradisiun: “Cerchiamo giovani che coltivino la nostra terra”

11 maggio 2016 | 09:15
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Triora, A Vastera – Uniun de Tradisiun: “Cerchiamo giovani che coltivino la nostra terra”

Il neo-presidente Giovanni Belgrano spiega circa le nuove finalità dell’Associazione culturale fondata nel 1984

Triora. A Vastera – Uniun de Tradisiun è pronta ad aprirsi ai giovani”. E’ quanto afferma il neo-presidente Giovanni Belgrano, circa le nuove finalità dell’Associazione culturale fondata nel 1984.

Il primo consiglio direttivo della neonata presidenza si è presentato in forte evoluzione, spiega il Dott. Belgrano. Certamente proseguiremo con impegno gli obiettivi da Statuto quali: difendere e valorizzare la cultura brigasca nei territori d’origine e dovunque esistano comunità di Brigaschi; proteggere l’insieme dei beni materiali e culturali tramandati dagli antenati; tutelare la lingua brigasca nella sua tipicità e nelle sue varianti; promuovere e sostenere tutte quelle iniziative e quelle manifestazioni che possano incrementare l’amicizia e il turismo interessato alla nostra comunità.

Tradizione dunque ma anche continuità per rafforzare sempre di più quella specificità culturale e linguistica che, ieri come oggi, fa della comunità brigasca un piccolo popolo orgoglioso delle proprie radici; quale sostiene anche il Presidente:

I brigaschi sono un popolo a fortissima vocazione pastorale. A tal ragione nuovo scopo di “A Vastera” è quello di recuperare le attività di allevamento di un tempo; e insieme di dare in affitto orti o terreni abbandonati situati intorno agli otto centri della Terra Brigasca. Comodati d’uso concessi dietro la prerogativa della loro coltivazione e rivolti soprattutto ai giovani. Quegli stessi giovani che vogliamo incentivare a incontrare la nostra cultura anche attraverso scambi con i ragazzi francesi.

Com’è noto infatti, dopo il secondo conflitto mondiale, l’area culturale brigasca, seppur restando omogena, è stata spezzata fra Italia e Francia: sei centri nella prima (Realdo, Verdeggia, Piaggia, Upega, Carnino e Viozene) e due nella seconda (Briga – La Brigue e Morignolo – Morignole).

Del resto poi, continua il Dott. Belgrano, “A Vastera” in Brigasco significa proprio “stazzo”, “recinto per le pecore”, ovvero il luogo simbolo nel lessico pastorale del radunare insieme. Noi siamo un popolo che vive per l’unione, un popolo a cui piace rincontrarsi per trovare i legami di vecchia data e instaurarne di nuovi. Una vitalità e umanità verace che trova la sua massima espressione nella ricorrenza annuale dei Brigaschi, la quale ha sempre luogo la seconda domenica di settembre in uno dei paesi della nostra Terra.

Un momento per far festa e per riscoprire anche i piatti tipici della cucina brigasca, come quella sorta di gustosissimi gnocchi che sono i “Sugeli”. “Tra le nuove finalità di “A Vastera”, conclude il Presidente, c’è anche infatti il progetto di recuperare percorsi gastronomici”.