Per un ecodoppler 12 mesi d’attesa, liste “allungate” insorgono i pazienti

27 maggio 2016 | 09:32
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Per un ecodoppler 12 mesi d’attesa, liste “allungate” insorgono i pazienti

La Regione promette una razionalizzazione dei servizi anche per evitare “fughe”

Imperia. Prenoti un ecodoppler alla tiroide e ti danno l’appuntamento a fine maggio 2017. Per avere un appuntamento in tempi più stretti devi sborsare 120-130 euro. Per una Colonscopia l’appuntamento è fissato a settembre 2017.  Sono i tempi della liste d’attesa per i pazienti della provincia di Imperia che insorgono e chiedono un intervento della Regione. Non tutti dilatati, certo, ma qualcosa si può ancora fare per evitare fughe in altri ospedali liguri o addirittura fuori regione magari rivolgendosi a strutture private per essere visitati e curati.

La riduzione dei tempi di attesa nelle prestazioni ambulatoriali e nei ricoveri è da sempre una nota dolente che le amministrazioni regionali che si sono succedute negli anni e i direttori dell’Asl hanno cercato di risolvere.

Oltre alla riduzione delle liste di attesa i direttori, secondo le novità predisposte dalla Regione, non solo dovranno dimostrare di aver rispettato gli obiettivi assegnati, ma anche di aver lavorato in modo uniforme su tutto il territorio con un coordinamento continuativo. Dopodiché arriveranno le verifiche per monitorare l’avanzamento dell’attività.

Su questo punto il governatore della Liguria Giovanni Toti è categorico: “La sanità del futuro nonostante i vincoli di bilancio deve rimanere universalistica e in grado di fornire un servizio ai cittadini compiuto – continua il presidente -. Perciò dobbiamo fare un grande lavoro di razionalizzazione delle risorse. Voglio una sanità in cui il privato aiuta il pubblico a fare efficienza. Dove un ottimo day hospital, una buona assistenza domiciliare, costino tre, quattro fino a cinque volte in meno rispetto a un ricovero. E’ l’ora di dire basta a una sanità fatta in modo tale che i cittadini spesso si rivolgono al privato pagando di tasca propria perché non hanno buoni servizi dal pubblico”. E tutti sperano che alle buone intenzioni seguano i fatti.