Nell’anniversario della scomparsa, un omaggio a Mia Martini: voce eterna di Sanremo
Il 12 maggio di ventuno anni fa si spegneva una delle voci più grandi, più intense della musica italiana
Sanremo. Il 12 maggio di ventuno anni fa si spegneva una delle voci più grandi, più intense della musica italiana, Mia Martini.
Al secolo Domenica Rita Adriana Bertè, Mimì, come tutti ancora la ricordano, aveva appena 47 anni e il suo corpo venne ritrovato dopo giorni di silenzio in un appartamento in provincia di Varese. Le circostanze della morte non furono mai chiarite. L’ipotesi del suicidio è stata smentita con tenacia dalle sorelle Leda, Olivia e Loredana. Restano solo gli esiti di un’autopsia che certifica un arresto cardiaco per overdose di stupefacenti.
Una carriera, una vita profondamente intrisa di talento e sofferenza quella della Martini. Una cantante segnata tanto dal successo quanto dal tormento, e nonostante o forse proprio per questo, tra le più amate nel nostro Paese.
Mia Martini voce eterna, anche del Festival di Sanremo. La kermesse canora a cui venne bocciata nel 1972, quando presentò il brano “Credo”, e che dieci anni dopo, all’inverso, la conferì agli onori dell’altare: era il 1982 e Mimì saliva sul palco dell’Ariston con “E non finisce mica il cielo”, testo firmato da Ivano Fossati che le portò un’indiscussa e incredibile popolarità Inoltre in quell’edizione i giornalisti istituirono appositamente per lei il Premio della Critica, ancora oggi intitolato a suo nome.
Sanremo fu un grande palcoscenico per Mia Martini anche nel 1989 con l’indimenticabile “Almeno tu nell’universo” e negli anni successivi con “La nevicata del ‘56”, “Gli uomini non cambiano” e “Cu’mmè”, duetto con Roberto Murolo che rilanciò la canzone napoletana.