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Furbetti del cartellino, l’onda lunga degli assenteisti da Sanremo arriva a Foggia

10 maggio 2016 | 12:49
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Furbetti del cartellino, l’onda lunga degli assenteisti da Sanremo arriva a Foggia

Il caso sanremese portò a 35 arresti, 8 obblighi di firma e 75 indagati, complessivamente gli accertamenti coinvolsero circa 200 persone

Sanremo.Dopo Sanremo ecco Foggia. Come uno tsunami le inchieste sugli assenteisti si susseguono da ogni parte d’Italia. La città dei fiori non è l’unica ad aver collezionato una maxi inchiesta della Procura di Imperia. Quella di Foggia mette i brividi. I carabinieri del comando provinciale hanno infilato le manette ai polsi di 20 dipendenti, tra cui un dirigente comunale.

E come a Palazzo Bellevue anche qui ci sono state già le prime sette misure interdittive che consistono nella sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici. Tredici sono i dipendenti ora agli arresti domiciliari. Tutti sono accusati di truffa ai danni dello Stato. Come per l’inchiesta di Sanremo i militari dell’Arma hanno filmato i dipendenti che, a turno, marcavano i badge di colleghi assenti.

Le misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica che ha condiviso una specifica attività d’indagine svolta dai carabinieri nei primi mesi del 2015, finalizzata a contrastare il fenomeno dell’assenteismo presso gli uffici comunali di Foggia. In pratica ogni indagato garantiva, a turno, la presenza degli assenti marcando al loro posto i badge marcatempo, fino anche ad una decina contemporaneamente.

Qualche indagato aveva sospettato la presenza di telecamere negli uffici comunali, tanto che “alcuni dipendenti alzavano la testa, prima di timbrare, per vedere se ci fossero le telecamere e uno di loro addirittura si serviva della scopa per verificare se vi fossero delle telecamere nella controsoffittatura”.

Tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari nell’operazione anti-assenteismo dei carabinieri al Comune di Foggia, c’è anche l’ex dirigente del Servizio attività economiche del Comune, Antonio Stanchi, di 65 anni, attuale dirigente del Servizio informatico, telefonico e innovazione tecnologica dell’ente locale.

Nel frattempo anche a Palazzo Bellevue sono scattati altri licenziamenti, in tutto sono 32, dopo il terremoto giudiziario dell’inverno scorso. Un’inchiesta che aveva portato a 35 arresti, 8 obblighi di firma e 75 indagati. Complessivamente gli accertamenti coinvolsero circa 200 persone. Il tribunale di Imperia ha anche disposto di divieto di tornare al lavoro per 10 mesi quattro dei quali già scontati da alcuni furbetti, ma alcuni hanno anche presentato ricorso contro le sospensioni.