E’ gran festa per la Medaglia del Ministro Pinotti al Partigiano bajocco Garibaldi

2 maggio 2016 | 09:12
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E’ gran festa  per la Medaglia del Ministro Pinotti al Partigiano bajocco Garibaldi
E’ gran festa  per la Medaglia del Ministro Pinotti al Partigiano bajocco Garibaldi
E’ gran festa  per la Medaglia del Ministro Pinotti al Partigiano bajocco Garibaldi
E’ gran festa  per la Medaglia del Ministro Pinotti al Partigiano bajocco Garibaldi

“E’ dalla lotta partigiana che è nata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione. Che le nuove generazioni questo non lo dimentichino mai”

Bajardo. E’ passata solo una manciata di giorni ma Giuseppe Gaminera, ormai unico partigiano residente a Bajardo, ha ancora la voce rotta dalla commozione e gli occhi bagnati di lacrime mentre, con fierezza, ammira quasi con soggezione quella “Medaglia della Liberazione” conferitagli, lunedì 25 aprile scorso in Prefettura, su espressa volontà del Ministro della Difesa Italiano Roberta Pinotti.

Giuseppe gira e rigira tra le mani la prestigiosa onorificenza, dedicata ai suoi familiari, fermo immagine di “un’emozione immensaripensando a tutte quelle fatiche che ho vissuto, a quei compagni persi” racconta oggi col magone. “Sono stato tra i primi, pur avendo soli 17 anni. Il 25 luglio del 1943 ho cominciato a cancellare le prime scritte che inneggiavano al fascismo, arrivando all’8 settembre a fare da staffetta al grande capitano Vitò per poi diventare un vero partigiano, il partigiano Garibaldi”.

Il grande patriota, in effetti, è sempre stato l’idolo storico di Giuseppe Gaminera che, con un tema a riguardo, in quinta elementare ha persino vinto un concorso provinciale.

Insomma, al momento di decidere il proprio nome di battaglia, Giuseppe non ebbe dubbio: partigiano Garibaldi. “Ecco perché, ancor oggi, vesto quella stessa camicia rossa di allora. Certo, a 17 anni mi era molto grande perché ero giovane e magrolino mentre ora mi va stretta. Ma è sempre quella del 25 aprile del 1945. E l’orgoglio è come allora”.

Una gioventù dedicata dunque ad un’ideale, tanto che, proprio durante la celebrazione di una settimana fa ad Imperia, a Giuseppe è arrivato anche il grazie per essere stato tra i partigiani che hanno difeso la Repubblica di Pigna. “A dire il vero quando eravamo in montagna il nostro unico pensiero era un’Italia libera, si, ma non come questa: immaginavamo un’Italia diversa, più umana e giusta. Ma è comunque dalla lotta partigiana che è nata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione. Che le nuove generazioni questo non lo dimentichino mai”.