Istituto Padre Semeria di Coldirodi, un’isola felice per 13 bambini

17 maggio 2016 | 08:39
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Istituto Padre Semeria di Coldirodi, un’isola felice per 13 bambini

Ragazzini che per diverse ragioni hanno subito l’allontanamento temporaneo o definitivo dalla famiglia di origine

Sanremo. Sulla strada della Madonna Pellegrina, ai piedi del colle sui cui poggia Coldirodi, si affaccia un’isola a tutela di ragazzino. E’ l’Istituto Padre Semeria, un edificio in mattoni gialli fondato nel lontano 1926 da un frate barnabita per dare casa agli orfani di guerra, e che oggi ospita una comunità educativa per bambini: maschi e femmine di età compresa fra i 5 e i 18 anni che per diverse ragioni hanno subito l’allontanamento temporaneo o definitivo dalla famiglia di origine.

Attualmente l’istituto – spiega la direttrice, la Dott.ssa Silvia Madaro – accoglie 13 bambini qui giunti su segnalazione dei Servizi Sociali o dietro provvedimento del Tribunale dei Minori”. Piccoli uomini e piccole donne che già portano dentro di loro orribili storie: “storie di genitorialità non idoneee che, seguendo le orme di Padre Semeria prima, e della nostra cara e scomparsa Madre Superiora Elvira poi, cerchiamo di compensare”.

La missione della Dott.ssa Madaro e dei suoi valenti collaboratori – educatori, psicologici e soprattutto le Suore del Preziosissimo Sangue (le “Preziosine”) – è infatti proprio quella di tutelare il minore, di inserirlo all’interno di un percorso educativo e riabilitativo-emotivo individualizzato per andare a integrare o a sostituire quelle funzioni familiari necessarie che sono state compromesse o che da sempre ne è stato privato.

Ci impegniamo ogni giorno per ridare a questi bambini quella spensieratezza e quella spontaneità che è stata loro sottratta. Al mattino si recano a scuola, generalmente frequentano quelle pubbliche dei comuni limitrofi, al pomeriggio tornano in istituto dove, dopo aver svolto i compiti, magari con l’aiuto di un educatore, si dedicano alle attività più svariate. C’è chi fa judo, chi fa danza, chi guarda la tv e chi ancora gioca in cortile con la palla. Durante il fine settimana o in occasione dei ponti spesso andiamo tutti insieme a mangiare la pizza o al cinema. Due volte l’anno invece, per le vacanze estive e quelle natalizie, organizziamo un vacanza. Sapeste che gioia immensa vivere il loro entusiasmo, la loro eccitazione nel preparare le valigie. Il viaggio è per questi bambini un barlume di luce in esistenze cupe”.

Contro il falso mito che vuole comunità, collegi e orfanotrofi luoghi dell’orrore, nell’Istituto Padre Semeria tanti bambini hanno trovato un’isola felice; un luogo sereno e protetto dove poter crescere, conquistare esperienze e anche giocare a palla prigioniera con quei curiosi come me che di tanto in tanto si avventurano fin sul colle di Coldirodi per far loro visita.