Da Viterbo a Ventimiglia per aiutare i migranti

La vacanza alternativa di due coniugi che, nonostante le difficoltà, non rinunciano ad aiutare il prossimo
Ventimiglia. Sono venuti da Viterbo per aiutare i migranti. Quando hanno visto in TV le tragiche condizioni in cui versano centinaia di persone, Alberto Paglicci e la moglie, diversamente abile, Antonella Di Lernia, non ci hanno pensato un secondo.
Cogliendo l’occasione di qualche giorno di ferie dal lavoro, Alberto ha deciso di prendere il suo camper e di percorrere i seicento chilometri che separano Viterbo dalla città di confine.
“Abbiamo deciso di aiutare”, ha dichiarato il signor Paglicci, “E siamo partiti un po’ all’avventura dicendoci: andiamo a vedere se possiamo, nel nostro piccolo, dare una mano ai migranti”.
Arrivati a Ventimiglia, i coniugi si sono rivolti alla Caritas per concretizzare il loro spontaneo gesto di solidarietà. Anche perché, a Ventimiglia, vige l’ordinanza sindacale che vieta di somministrare cibo ai migranti: “Lo sapevamo già prima di partire”, ha dichiarato Alberto Paglicci, “Anche se ingenuamente la nostra idea era quella di metterci in una piazza o in una via e preparare il tè, la pasta… Non sfameremo tutti, ma qualcuno sì”.
Per evirare di infrangere la legge, comunque, i due signori si sono messi a disposizione della Caritas, ente titolato alla somministrazione di alimenti ai migranti.
Nel loro piccolo, Alberto Paglicci e Antonella Di Lernia, qualcosa di grande l’hanno fatto di certo.