Commissione Antimafia, vertice con la presidente Rosy Bindi: “Non è stato possibile farlo ad Imperia”

17 maggio 2016 | 17:18
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Commissione Antimafia, vertice con la presidente Rosy Bindi: “Non è stato possibile farlo ad Imperia”

“Non bastano i certificati penali e gli atti giudiziari: parentele e frequentazioni non sono spesso in atti giudiziari ma non sono meno rilevanti dal punto di vista politico”

Roma. “Non è stato possibile farlo ad Imperia”. Così Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia della quale fa parte anche la Senatrice bordigotta Donatella Albano, si è espressa sulle procedure di verifica dei candidati alle comunali del 5 giugno messe in atto dalle prefetture. Verifiche che ad Imperia, a differenza di altre province, non sono state possibili.

A Roma, oggi pomeriggio, era presente anche il Prefetto di Imperia Silvana Tizzano, ascoltata insieme alla sua collega di Catanzaro, Luisa Latella.

“La prefettura di Catanzaro ha svolto un lavoro importante perché non si è fermata alle auto certificazioni che i candidati hanno presentato ma è andata a verificare presso le procure la veridicità di queste dichiarazioni ravvisando in alcuni comuni da noi attenzionati alcune dichiarazioni non rispondenti alla veridicità”, ha dichiarato Rosy Bindi, “Questo non è stato possibile farlo ad Imperia”.

Questo, secondo la Bindi, non è altro che “la conferma di due sottolineature contenute nella nostra Relazione sulla trasparenza delle candidature: innanzitutto che è necessario che le commissioni elettorali abbiano più tempo a disposizione, 48 ore sono troppo poche”.

“Inoltre occorre un’anagrafe dei candidati per informare i cittadini: al di là della legge Severino, ci sono candidati condannati per altri reati ed è giusto che i cittadini sappiano chi vanno a votare”.

Conclude il presidente della Commissione Antimafia: “Non bastano i certificati penali e gli atti giudiziari: parentele e frequentazioni non sono spesso in atti giudiziari ma non sono meno rilevanti dal punto di vista politico”.