Antonio Scurati per “Sa(n)remo lettori”: un incontro di rara bellezza

28 maggio 2016 | 14:36
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Antonio Scurati per “Sa(n)remo lettori”: un incontro di rara bellezza

Ieri si è conclusa la rassegna promossa dal Liceo Cassini in collaborazione con il Comune di Sanremo, curata da Francesca Rotta Gentile

Sanremo. Ieri magnifico incontro conclusivo di “Sa(n)remo lettori” rassegna promossa dal Liceo Cassini in collaborazione con il Comune di Sanremo, curata da Francesca Rotta Gentile.

Antonio Scurati per la prima volta a Sanremo, ha incantato il numerosissimo pubblico del Palafiori.

Le interviste sono state curate da Stefania Sandra e Marco Cerasti, due docenti del Liceo Cassini. Scurati oltre che grande autore si è rivelato affascinante oratore.

Ha spiegato, rivolgendosi in particolare, ai tanti giovani presenti, le radici più intime che lo hanno portato a scrivere. Ha chiarito come nel rapporto tra il tempo presente e il tempo passato il sentimento dello struggimento è il  modo per entrare in risonanza con un altro tempo ma non  è autentica nostalgia.

Attraverso un modello formidabile come quello di Leon Ginzburg, considerato da Scurati uno degli ultimi padri della Patria, lo scrittore ha affermato: “è come se ci fosse un tipo di uomo e padre di cui hanno buttato via lo stampo, però, secondo me, nel nostro tentativo  di reinventare il padre, di imparare ad amare i nostri figli di amore materno, pur con tutti i nostri fallimenti ed inciampi , stiamo conducendo un esperimento virtuoso, stiamo facendo passi avanti rispetto al modo di essere padre di mio nonno e di  mio padre; sul versante del declino dell’ uomo pubblico,  della totale eclissi e scomparsa dei padri della Patria, dovremmo tornare un po’ al passato e sarebbe un progresso”.

Scurati ha poi concluso l’incontro leggendo personalmente un magnifico passo tratto dal suo libro “Il tempo migliore della nostra vita“, che oltre ad aver vinto il Premio Viareggio 2015 e il Campiello, ha avuto anche una menzione dal Presidente della Repubblica italiana.

L ‘autore ha  lasciato il pubblico totalmente coinvolto, con il quesito “Che cosa avrebbe fatto un uomo della tempra intellettuale di Leon Ginzburg se fosse stato qui con noi, se avesse vissuto oggi?”

È stato un incontro di rara bellezza.