“Vogliamo avere uno stipendio intero”, al “Borea” la protesta dei lavoratori della coop “Il Faggio”

11 aprile 2016 | 12:24
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“Vogliamo avere uno stipendio intero”, al “Borea” la protesta dei lavoratori della coop “Il Faggio”

Intervista alla sindacalista della Uil Milena Speranza

Sanremo. Sit in di protesta questa mattina alla casa di riposo “Borea” di Sanremo dove alcuni lavoratori della coop. “Il Faggio” hanno incrociato le braccia per manifestare il loro disagio sul mancato pagamento degli stipendi. “Siamo arrabbiati, non ne possiamo più – recita un comunicato dei lavoratori – non vogliamo più del dovuto ma solo che qualcuno ci garantisca la nostra dignità di lavoratori.

Vogliamo essere tutelati nel nostro diritto di lavoratori che operano in strutture delicate dove l’utenza merita un’attenzione particolare e per questo anche la nostra tranquillità merita un’attenzione particolare. Il diritto a percepire il nostro salario, pensiamo che sia sacrosanto come il dovere a svolgere onestamente il nostro lavoro. Non vogliamo essere di ostacolo al recupero economico della cooperativa, vogliamo però che neanche i nostri bisogni economici vengano sottovalutati.

Siamo persone – proseguono – che vivono di lavoro e che hanno la necessità come tutti di pagare bollette, affitti, mutui, di mantenere i propri figli a scuola e portare il mangiare sul tavolo. Con questa nostra rimostranza vogliamo chiedere alla cooperativa che sia più rispettosa dei propri lavoratori e soci lavoratori e che garantisca ad ognuno di noi la giusta retribuzione per darci sicurezza e tranquillità.

Vogliamo ricominciare ad avere uno stipendio intero entro il 20 di ogni mese, così come previsto dal contratto delle Cooperative Sociali. Crediamo di averne pienamente diritto…qualcuno faccia qualcosa per noi! Non possiamo più andare avanti così…”

Solidale con i lavoratori anche il presidente della Fondazione Borea-Massa Massimiliano Iacobucci che ha affermato: “ai lavoratori della cooperativa “Il Faggio” che in data odierna manifestano il loro malessere nei confronti del datore di lavoro mi sia consentito innanzitutto rivolgere il mio personale ringraziamento e quello della fondazione per l’impegno e il sacrificio che negli ultimi tempi hanno dovuto sopportare. La rivendicazione – prosegue Iacobucci – dei propri diritti è legittima come lo è la preghiera di manifestare in ogni forma ma preservando il servizio da ulteriori peggioramenti.

Ciò premesso garantisco che la Fondazione Borea-Massa in queste ore predisporrà tutte le azioni utili a ristabilire equilibrio e sicurezza agli ospiti, ai lavoratori e alla nostra opera tutta.”