Ventimiglia parte la raccolta firme del consigliere Ballestra per chiudere il centro migranti

30 aprile 2016 | 20:01
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Ventimiglia parte la raccolta firme del consigliere Ballestra per chiudere il centro migranti

“Lontano dalle mie intenzioni estorcere firme su sentimenti di intolleranza rispetto ad altri esseri umani”

Ventimiglia. Parte un’altra raccolta firme per chiudere il centro di accoglienza per migranti in piazza Cesare Battisti. Il promotore dell’iniziativa è il Consigliere di Opposizione Giovanni Ballestra.

“Stamattina, come avevo annunciato, ho iniziato e continuerò ad oltranza la raccolta delle sottoscrizioni per chiedere alle istituzioni preposte, quindi in primis al Prefetto della provincia di Imperia, che a Ventimiglia vengano garantiti e restituiti alcuni diritti che in questi ultimi tempi, a causa della non gestione o gestione approssimativa dei fenomeni migratori, ha portato la comunità ventimigliese ai limiti del collasso”, scrive Ballestra.

“Lontano dalle mie intenzioni estorcere firme su sentimenti di intolleranza rispetto ad altri esseri umani, lontano da me un modo di pensare che la diversità del mio prossimo debba essere vista come elemento di lotta politica e non come arricchimento culturale”.

“Non mi ritengo né cosi debole da avere paura, né tanto meno becero da pensare che il mio prossimo possa morire per strada nella totale indifferenza, ed io possa approfittare di tale circostanza per creare consenso intorno a me”, aggiunge il Consigliere, “Credo come tutte le persone che hanno consapevolmente sottoscritto e sottoscriveranno la mia iniziativa, che per avere il diritto di essere cittadino italiano, qualcuno prima di me ha lottato, ha perso la vita o patito sofferenze indicibili, credo le la conquista dei diritti di cui oggi le società civili godono siano il processo di secoli di sangue cosparso e cultura coltivata,che questi diritti non possano essere lesi in maniera cosi evidente come sta accadendo a Ventimiglia ormai da quasi un anno”.

“Quanto di più grave, questa privazione di diritti e da attribuire non a degli esseri umani sulle vite e storie dei quali non voglio nemmeno entrare, ma piuttosto dallo stato che ha scaricato sulla comunità di Ventimiglia questa tragedia.
Questa città purtroppo, non governata, ormai risulta essere terra di nessuno, oggetto di una sempre maggior occupazione di spazi da parte di persone senza fissa dimora e dal destino incerto, che sotto gli occhi increduli di quei ormai pochi turisti, vivono sul greto di un fiume piuttosto che sotto un cavalcavia o la piazza di una stazione.
Se questa situazione non verrà presa in mano dalle istituzioni, oltre che a divenire terreno di scontro politico, oltre che potenzialmente, creare fenomeni di giustificata intolleranza ,danni incalcolabili alle attività commerciali con devastanti effetti, sta facendo perdere ogni credibilità nello stato, che nei confronti di Ventimiglia si sta dimostrando del tutto insensibile”.

“Spero che il Prefetto della provincia di Imperia legga queste poche righe”, conclude Ballestra, “E capisca che la comunità ventimigliese è stanca, quasi stremata da questa vicenda, che capisca che il sentimenti di tolleranza e di comprensione sono ancora prevalenti rispetto all’odio e all’intolleranza, che dall’alto della sua posizione si adoperi affinché la situazione rientri in una dimensione accettabile che consenta senza paure, la libertà di movimento anche agli italiani, che consenta la libertà di lavorare a chi page le tasse in questo paese, se questo non avverrà credo di poter dire che la sua responsabilità morale, sarà alquanto grave per il fatto di aver scaricato i problemi di tutti solo sulle spalle di Ventimiglia”.