Seborga, smarrisce il cane e dopo mezz’ora è già al canile di Sanremo: scoppia la lite

4 aprile 2016 | 16:37
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Seborga, smarrisce il cane e dopo mezz’ora è già al canile di Sanremo: scoppia la lite

Protagonisti Flavio Gorni e la guardia zoofila Andrea Gibellini. Ma nella discussione è stato chiamato in causa pure il Sindaco

Seborga. Quasi si fatica a credere che quanto accaduto sia successo veramente. E invece è proprio così. Il piccolo borgo alle spalle di Bordighera continua a far parlare di sé, anche se questa volta non sono principi o sedicenti tali ad attirare l’attenzione dei media.

Protagonista della vicenda è un vivace cucciolo di border collie, Violetta. La cagnolina stava giocando nelle campagne dei suoi padroni quando, rincorrendo due bambini, è risalita qualche centinaio di metri fino a raggiungere la piazza del paese e, da lì, forse anche la strada. Ma su questo punto le voci dei testimoni sono discordanti.
Erano circa le 10,40 del mattino. “Ci siamo immediatamente accorti dell’assenza di Violetta”, racconta Flavio Gorni, padrone del cane insieme alla moglie Emanuela e alla figlioletta Nicole, “Siamo partiti subito alla sua ricerca, sapendo che più di tanto non poteva essersi allontanata e ipotizzando che avesse seguito i bambini con i quali stava giocando”.

“Violetta non era mai scappata prima d’ora, ma essendo ancora cucciola e per di più molto espansiva, probabilmente non si è accorta di essersi allontanata perché troppo presa dal gioco con i nuovi amici bimbi”, spiega Gorni.

“Sono arrivato in piazza”, racconta, “Ma del cane non c’erano più tracce. Ed ho capito subito il perché: nemmeno un’ora dopo, infatti, sono stato contattato dall’ASL che mi ha riferito che Violetta si trovava in canile, al Pluto’s di Sanremo. Essendo domenica, però, non sarei potuto andare a prenderla fino al giorno dopo pagando, tra l’altro, 110 euro tra sanzione e soggiorno in canile. L’ASL veterinaria aveva preso in consegna il cane alle 11,11, su segnalazione di una guardia zoofila che, dal mio punto di vista, avrebbe potuto aspettare un pochino e chiedere di chi fosse il cane, invece di prenderlo subito e caricarselo in macchina, lasciando mia figlia senza il suo amato animale per una notte. In un paese di 300 anime pare davvero difficile che non ci fosse nessuno che sapesse di chi era il cane”.

L’accaduto ha fatto andare su tutte le furie Flavio Gorni, che ha deciso di sfogarsi sulla sua pagina di Facebook, ottenendo molti consensi. Tra i suoi conoscenti non è mancato chi ha usato toni accesi contro Andrea Gibellini, la guardia zoofila ambientale che aveva gestito la faccenda.
E lo stesso Gibellini ha tentato in tutti i modi di difendersi, spiegando la sua versione dei fatti e ribadendo di aver solo fatto il suo dovere: “Ma invece di ricevere un grazie per aver salvato un cane, sono stato riempito di insulti”, ha dichiarato.
“Due turisti mi hanno segnalato la presenza di un cane che stava vagando in via Antico Principato. Io l’ho preso e caricato in macchina”, ha raccontato, “Ho chiesto a due o tre persone di chi fosse, ma nessuno lo sapeva. Dato che sono una guardia incaricata dalla Prefettura e quindi un Pubblico Ufficiale, non ho fatto altro che rispettare la legge: ho chiamato l’ASL che ha preso in custodia il cane”.

Due punti di vista diametralmente opposti, quelli di Gorni e Gibellini. Ognuno convinto di essere pienamente dalla parte della ragione.“Quando mi capita di trovare un cane per strada”, dice il primo, “Io lo prendo e faccio di tutto per consegnarlo ai suoi legittimi proprietari prima di chiamare l’ASL perché è sempre un dispiacere portare gli animali al canile, è uno shock per loro e chi ama gli animali dovrebbe saperlo”.
Al contrario Gibellini sostiene “di aver salvato un cagnolino che rischiava di finire sotto un’auto o di causare un incidente. La legge è chiara, basta conoscerla. Inoltre proprio a Seborga c’è un’ordinanza che vieta di lasciar vagare i cani senga guinzaglio, per evitare oltre agli incidenti anche l’accumulo di deiezioni canine non raccolte per le strade”.

Un fatto privato, dunque, che non sarebbe salito agli onori della cronaca se non fosse che per dirimere la questione sia stato chiamato in causa pure il Sindaco di Seborga, Enrico Ilariuzzi. “L’ente pubblico è una cosa e il privato è un’altra”, ha dichiarato il primo cittadino, “E questo stasera lo metterò in chiaro. L’incontro tra le parti è fissato in comune alle 18,00: spero che la questione, che riguarda i due privati, si chiarisca. Anche se non penso che sia una cosa che possa riguardare un sindaco”.

“Per evitare altri problemi, comunque, farò nuovamente richiesta di un lettore di microchip da tenere a Seborga”, aggiunge Ilariuzzi, “In modo che in futuro non possano più succedere situazioni analoghe”.
Violetta, infatti, aveva il microchip ma la guardia zoofila non ha potuto leggerne il codice per risalire al nome del padrone. Il cane, inoltre, non aveva una medaglietta con un numero di telefono di riferimento, ma solo un collarino al collo.

Per fortuna tra bambini e animali tutto si risolve molto più in fretta che tra due adulti. E così, almeno in un senso, la storia ha avuto già il suo lieto fine: Nicole ha pianto di gioia nel riabbracciare il suo cagnolino e Violetta, emozionata, ha fatto un laghetto di pipì ai piedi della sua famiglia appena ritrovata.