Referendum “No Trivelle”, Sanremo Attiva: “Basta petrolio, il 17 aprile votiamo Sì”

2 aprile 2016 | 12:53
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Referendum “No Trivelle”, Sanremo Attiva: “Basta petrolio, il 17 aprile votiamo Sì”

Il prossimo 17 aprile si terrà un nuovo ed importante referendum promosso da 10 regioni italiane con il quale si chiede alla cittadinanza di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo

Sanremo. Francesca Antonelli del Gruppo Consigliare di Sanremo Attiva, scrive quanto segue:

Il prossimo 17 aprile si terrà un nuovo ed importante referendum promosso da 10 regioni italiane con il quale si chiede alla cittadinanza di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.

Intendiamo prendere una posizione a favore del Sì e a sostegno del referendum e crediamo che quando c’è di mezzo una consultazione popolare l’attenzione dovrebbe essere alta: sono pochi i momenti nei quali le persone vengono coinvolte nelle scelte della politica!

Da anni ci battiamo per il passaggio ad un modello economico alternativo che preveda un modello diverso di sviluppo. Come si può sostenere che l’investimento che viene fatto sulle fonti fossili sia un investimento sostenibile? La produzione e il consumo di energia proveniente dal petrolio è una delle principali fonti di inquinamento a livello mondiale.

Senza contare gli scandali che ruotano intorno a questo business, ultimo, solo in ordine di tempo, quello che ha portato alle dimissioni del ministro Guidi. Ma a parte le dimissioni, cosa emerge realmente dall’inchiesta? Che l’industria emetteva agenti inquinanti nell’ambiente oltre i limiti imposti dalla legge. Sacrifichiamo le nostre risorse naturali più importanti, come il paesaggio e il mare, per un pugno di barili di petrolio della cui vendita si arricchiscono principalmente le multinazionali a tutto discapito della salute dei territori che ospitano gli impianti di estrazione e raffinamento.

Il tempo dei combustibili fossili è a termine. Come società dovremmo investire sulle energie rinnovabili e non su una risorsa destinata a esaurirsi e che comporta costi altissimi in termini di salute pubblica e danni all’ambiente.

Dovremmo puntare su ben altro: il turismo, fondamentale per il nostro territorio. Saremo contenti di fare il bagno con una torre di estrazione accesa a poche centinaia di metri di distanza?

Si pensi alla pesca, che già garantisce occupazione per gli operatori del settore e per quelli dell’indotto, ha un senso mettere in crisi questo settore già in difficoltà per ricercare quantità modeste di combustibile?

Il 17 aprile è un’occasione che ci viene offerta per esprimere la nostra idea di futuro. Andiamo a votare per un’economia che faccia passi avanti e non indietro.

Votiamo sì!