Nostro articolo sulla Nuda Proprietà, le precisazioni del presidente Fiaip

Sanremo. “Con la presente, – scrive Guido Mari – quale Presidente provinciale FIAIP Imperia, porgo la più categorica smentita a gran parte del contenuto riportato sull’articolo pubblicato dalla Vostra testata in data odierna a firma della Signora Silva Bos, relativamente all’intervista fattami sull’argomento della Nuda Proprietà Immobiliare. Mi trovo pertanto costretto a denunciare le gravi inesattezze che sono state pubblicate nell’articolo, lesive nei confronti del sottoscritto e ancor di più della FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) di cui sono presidente provinciale a Imperia, chiedendoVi immediata e doverosa rettifica.
Innanzi tutto non mi sono assolutamente permesso di smentire né contraddire CONFEDILIZIA, con cui la nostra Federazione intrattiene ottimi rapporti e, dico ancor di più, non ho mai fatto menzione della stessa CONFEDILIZIA durante l’intervista. Né mi è stato chiesto di voler confutare o meno alcun comunicato e/o pubblicazione di CONFEDILIZIA. Aver asserito e riportato questo aspetto, per di più enfatizzandolo pesantemente sia nel titolo (“FIAIP smentisce CONFEDILIZIA”) sia nel prosieguo dell’articolo sulla mia intervista, rappresenta, oltre ad una palese inesattezza, anche una grave scorrettezza di cui espongo la più ferma censura.
Per quanto riguarda l’incidenza della stipula del Contratto di cessione della Nuda proprietà nella nostra provincia, ho effettivamente affermato che a mio parere tale fenomeno assume rilevanza maggiore nelle grandi città, dove sono maggiormente presenti investitori istituzionali (banche, assicurazioni, ecc.), rispetto ai centri di provincia come nel nostro territorio, e che quindi dalle nostre parti il fenomeno è più marginale rispetto al principale mercato della compravendita e della locazione. Tuttavia, non mi sono assolutamente permesso di sciorinare dati numerici (che tra l’altro sarebbero facilmente riscontrabili presso le banche dati dell’Agenzia delle Entrate) relativi all’entità di questa tipologia contrattuale, salvo testimoniare che la nostra agenzia effettivamente non ha mai intermediato nella sua storia alcuna vendita di nuda proprietà, a fronte viceversa di varie centinaia di compravendite intermediate nella nostra storia aziendale: quest’ultimo dato potrebbe forse essere indicativo di una tendenza nel territorio in cui opero prevalentemente (cioè l’area urbana della città di Sanremo), ma anche e viceversa essere solo indicativo dell’indirizzo commerciale adottato dalla mia agenzia, e non necessariamente ostativo rispetto alla presenza di altre agenzie viceversa più indirizzate verso l’intermediazione della nuda proprietà.
Ho altresì parlato diffusamente del recente strumento finanziario rappresentato dal Prestito vitalizio (o Reverse Mortgage per dirla all’anglosassone), che sta prendendo piede anche in Italia e che può rappresentare una interessante e valida alternativa alla vendita della nuda proprietà, ma noto che nell’articolo che riporta l’intervista non è stata fatta alcuna menzione.
E’ stato viceversa virgolettato un mio presunto apprezzamento “E per fortuna, dal momento che non sarebbe piacevole trovarsi, da proprietario, a dover gufare perché il vecchietto continua a vivere arzillo e vegeto nell’appartamento” che oltre ad essere puramente gratuito e mal riportato, è stato anche in gran parte travisato. L’osservazione che feci nell’intervista era invece quella che, a mio parere, l’acquisto di nuda proprietà generalmente si adatta meglio alle esigenze degli investitori istituzionali (che stipulano in numero rilevante contratti di questo tipo, ripartendo in questo modo l’alea del termine temporale del ricongiungimento della nuda nella piena proprietà) rispetto a quelle del singolo investitore (il quale non può fare affidamento su di un termine certo in cui potrà godere l’immobile, e in tale incertezza potrebbe persino essere portato ad augurarsi un anticipato fine vita dell’usufruttuario, il tutto ovviamente con spiacevoli risvolti psicologici).”