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Michele Zarrillo travolge l’Ariston di note ed emozione: lacrime e applausi in platea

29 aprile 2016 | 23:44
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Michele Zarrillo travolge l’Ariston di note ed emozione: lacrime e applausi in platea

Il cantante romano ha preso parte in qualità di super ospite a “Jazz&Remo”: il concerto di Bruno Santori Trio e Silvia Aprile in scena questa sera

Sanremo. Il Teatro Ariston continua a essere il proscenio ideale per i grandi artisti nazionali anche in assenza del Festival. Dopo il successo ottenuto da Fiorello, Gianna Nannini e Virginia Raffaele, solo per citarne alcuni, oltre centinaia e centinaia di spettatori questa sera hanno riempito la platea in onore di Michele Zarrillo e non solo.

Forte delle sue ultimi undici kermesse canore, il ragazzo romantico di “Una rosa blu” e “Cinque giorni” è tornato in un abbraccio di melodie jazz. Zarrillo ha infatti preso parte in qualità di super ospite a Jazz&Remo: l’ambizioso e straordinario concerto del quartetto Bruno Santori, Fabio Crespatico, Stefano Bertotti e Silvia Aprile volto a omaggiare la tradizione musicale sanremese, rivisitandola per l’occasione in un’inedita veste jazz.

Un evento d’élite arricchito dall’intervento di Stefano Signoroni e soprattutto dai festeggiamenti del Maestro Santori per i suoi 40 anni come direttore d’orchestra di Sanremo. A Sanremo proprio dove nel 1992 guidava il Zarillo di “Strade di Roma”; e nel 2009, sotto la conduzione di Bonolis, inontrava l’emozionante voce di Silvia Aprile.

Una storia italiana dentro la storia della musica italiana dunque, per la quale l’Ariston ha applaudito, ha pianto, ha vibrato. Una proposta all’avanguardia e appassionata che riproponendo brani memorabili, da “Vacanze Romane“, “Le Mille Bolle Blu“, “Balla Linda Balla” a “E poi“, “Cambiare“, “Il blu dipinto di blu” ha trasportato il pubblico in una dimensione immaginifica, alla scoperta di emozioni lontane e smarrite.

E il tutto in quell’espressione di libertà e improvvisazione estemporanea; in quel ritmo che pur essendo solo aria e nell’aria è capace di innalzarsi con grinta colpendo la parte più intima di chi lo ascolta, che è la musica jazz