Il Premio Strega e il Festival di Sanremo, perché no?
Il Direttore Generale della Fondazione Bellonci: “Quest’anno abbiamo voluto creare un filo tra il riconoscimento letterario e la kermessa canora”
Sanremo. “Perché il Premio Strega è il Premio Strega”. Facendo eco allo slogan del Festival della Canzone, sabato 30 aprile la 70esima edizione dell’ambito riconoscimento letterario arriva al Teatro del Casinò.
Un evento di altissimo livello culturale nato dalla volontà della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, come spiega il Direttore Generale Stefano Petrocchi.
Quella di quest’anno è per il Premio Strega un’edizione extra large. La Fondazione Bellonci ha voluto creare un filo tra il riconoscimento letterario e la kermesse canora. Due manifestazioni sorte a breve distanza di tempo l’una dall’altra negli anni del Dopoguerra (1947 e 1951); ed entrambe andate a rispecchiare come solo pochi eventi hanno mai saputo fare, i mutamenti sociali e di costume che hanno costruito la storia d’Italia. Inoltre Sanremo, con i suoi carrugi, i suoi lidi, è la terra di uno tra i massimi scrittori del Novecento italiano, Italo Calvino.
Quello stesso Calvino che in una lettera del 9 maggio ’62 scrive simpaticamente a Umberto Eco:
Parli troppo di canzonette: questo involgarisce il discorso. Cos’è questo Claudio Villa? Cos’è questo festival di S. Remo? Mai sentito nominare!
Durante la serata del 30 aprile, le presentazioni dei libri canditati saranno scandite da tre momenti in cui videoclip tratte dalle teche Rai e documenti dell’istituto Luce mostreranno filmati d’epoca. Una rievocazione in bianco e nero dove le parole d’autore si alterneranno alle immagini e alle note immortali della musica italiana.