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Il disturbo narcisistico di personalità: Narciso, lo specchio e le sue fragilità

14 aprile 2016 | 09:59
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Il disturbo narcisistico di personalità: Narciso, lo specchio e le sue fragilità

Oggi parleremo del disturbo “narcisistico di personalita’” che e’ un disturbo di personalita’ complesso, sia per le caratteristiche cliniche e sintomatologiche, sia per la difficolta’ al trattamento

Il disturbo di personalità si definisce un pattern costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, e’ pervasivo e inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima eta’ adulta, stabile nel tempo e determina disagio.

Il disturbo narcisistico di personalita’ si caratterizza da grandiosita’, costante bisogno di ammirazione, incapacita’ di trarre piacere dalle attivita’ quotidiane, mancanza di empatia, sembrano all’apparenza timido con una fragile autostima e sentimenti di vergogna.

Le persone con disturbo narcisistico di personalita’ hanno un’idea grandiosa di se’ e tendono a porsi obiettivi molto elevati, ma al tempo stesso sono ipersensibili alle critiche, non tollerano di essere messi in discussione, desiderano una costante approvazione, considerazione ed affetto e attraverso queste modalita’ tendono a sostenere una stima di se’ che e’ molto labile.

Sul piano interpersonale, sono incapaci di sviluppare legami emotivi, poco sensibili ai bisogni altrui e incuranti dei sentimenti di chi li circonda ma al tempo stesso si aspettano trattamenti speciali.

Il paziente non ha la possibilita’ di vivere relazioni vere, poiche’ per lui l’altro non esiste in quanto tale, cioe’ come individuo con caratteristiche proprie con cui instaurare una relazione alla pari, improntata allo scambio e alla reciprocità, ma esiste ed ha importanza solo come “specchio, con la funzione di dare al narcisista conferme del proprio valore”.

Le relazioni hanno prevalentemente un fine utilitaristico, a volte di vero e proprio sfruttamento: servono per ottenere attenzioni, per sentirsi stimati ed apprezzati. Se questo bisogno di valorizzazione non viene appagato dall’altro, posso ricorrere a strategie per ferire ed umiliare il partner allo scopo di svalutarlo, affermando la propria superiorita’.

Si puo’ affermare che uno dei problemi che caratterizza il narcisista e’ l’incapacita’ di amare, da cui derivava una sofferenza e un senso di vuoto , a volte accompagnata da comportamenti autodistruttivi. Siccome gli altri non vengono vissuti dal narcisista come persone dotate di bisogni e sentimenti propri, li tratta come oggetti da usare ed abbandonare esclusivamente in base ai suoi bisogni. Spesso interrompe una relazione, poichè non accetta che l’altro gli ponga richieste che scaturiscono dalle proprie esigenze.

E’ interessante notare come tutto quello che il narcisista fa per cercare di preservare la propria autostima vada esattamente nella direzione contraria. Il tentativo di riparare la propria ferita narcisistica ferendo e svalutando gli altri gli preclude la possibilita’ di avere una vera vita affettiva, procurandogli un senso di fallimento esistenziale, che acuisce il sentimento di inadeguatezza. La svalutazione dell’altro comporta una svalutazione di se’: se pensa che l’altro abbia poco valore, anche le sue manifestazioni di ammirazione e stima diventano di scarsa importanza, in quanto provenienti da una fonte svalutata e poco attendibile.

L’obiettivo terapeutico fondamentale e’ correggere l’identicazione del paziente con la sua “bella immagine”, con cui si e’ identificato e di cui ha l’esigenza di ricevere conferme da parte degli altri, guidandolo a prendere consapevolezza a livello emotivo del fatto che egli e’ molto di piu’ di questo, che questa immagine e’ come un vestito stretto e scomodo che non lo rappresenta e non lo definisce nella sua interezza e unicita’, ma copre e soffoca il suo vero se’, le sue parti piu’ autentiche , delle quali egli intuisce solo vagamente l’esistenza sotto forma di vuoto, di assenza, vengono vissute da lui con il sentimento doloroso di avere dentro se’ qualcosa di spento che costituisce il vuoto.

Attraverso la terapia puo’ scoprire quelle parti della sua identita’ che sente come disattivate, si possono riattivare nell’essere comprese, raccolte dentro di se’ e integrate con le altre.L’unico modo per guarire dalla ferita narcisistica e’ riconoscerla, non continuare a negarla in maniera illusoria con l’ammirazione.

Solo riconoscendola puo’ guarire; nel contempo nella relazione terapeutica il paziente puo’ ricevere comprensione, empatia, ascolto, accoglienza di tutte le parti di se’ che era stato indotto a considerare inaccettabili, indegne, da reprimere. Il terapeuta puo’ assolvere quella sana , buona funzione di rispecchiamento che e’ stata svolta in maniera distorta dalle prime figure affettive, restituendogli un senso della propria identita’ e la possibilita’ di riconciliarsi con tutte le parti de se’, e di farle rivivere.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

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