Gioco d’azzardo: sempre più casi in Provincia, sempre più giovani coinvolti, anche minorenni
Il Presidente del CEIS: “Principale causa di quella che chiamiamo la dipendenza senza droga è Internet e quindi l’estrema facilità con cui pure il quattordicenne può accedere al gioco online”
Sanremo. Gioco d’azzardo, sempre più casi in Provincia, sempre più giovani coinvolti, anche minorenni. E’ quanto emerge da una chiacchierata con Marco Boeri, Presidente del CEIS – Centro di Solidarietà L’Ancora –, di corso Garibaldi.
Fino a qualche anno fa – spiega Boeri –, la forma di dipendenza che preoccupava maggiormente i genitori era quella da sostanze come cannabis e cocaina. Da qualche tempo però ha iniziato a prendere piede una seconda forma di dipendenza altrettanto pericolosa: il gioco d’azzardo. Principale causa di quella che chiamiamo la dipendenza senza droga è Internet e quindi l’estrema facilità con cui pure il quattordicenne può accedere al gioco online.
Ma non solo i giovani. Internet ha determinato un aumento del gioco d’azzardo anche negli adulti:
Nascondendosi dietro una tastiera – continua il Presidente del CEIS –, nessuno può essere riconosciuto. E se in passato ci pensavi due, tre, quattro volte prima di entrare nel bar o nel tabaccaio sotto casa e puntare tutti i tuoi risparmi alla slot machine, oggi non è più così. I giochi online permettono a tutti, ai ragazzi come agli adulti, uomini e donne che siano, di mantenere l’anonimato.
Giochi online sempre più fruibili come del resto quelli delle slot machines:
Gli anziani prediligono ancora le macchinette che si possono trovare nei locali adibiti – puntualizza Boeri –. Macchinette il cui numero in circolazione è cresciuto vertiginosamente. Non c’è bar o tabaccaio che non ne possegga una, e ognuna di queste è una rischiosissima trappola. Perché su 100 che la vedono e che ne restano tentati, 5 almeno ne rimangono impegolati. E accanto alla dipendenza patologica che può insorgere, quanto sono deleteri gli effetti. In zona ci sono stati casi di chi ha dovuto mettere in vendita la propria casa per pagare i debiti, causando gravi disagi a tutto il nucleo familiare. Bisognerebbe limitare la diffusione delle slot machines ma c’è dietro un traffico assai noto a cui lo Stato potrà mai rinunciare?
Il governo infatti legalizza il gioco d’azzardo favorendone in un certo qual modo la dipendenza. A combatterlo sono solo le famiglie dei soggetti colpiti, le associazioni come il CEIS, ma anche le istituzioni locali. Perché mentre le macchinette da gioco, le pubblicità di app e siti di video poker promossi dallo Stato aumentano in maniera esponenziale; sono i singoli enti regionali e comunali a impegnarsi su questo fronte mediante campagne di prevenzione, eventi informativi e soprattutto accordi istituzionali.
Al riguardo ricordiamo la recente firma del Governatore Giovanni Toti al “Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia”, in cui ha unito la Liguria alla Lombardia, al Veneto e alla Basilicata nel proposito di estirpare la dipendenza dalla società; e, come ci ha anticipato Costanza Pireri, Assessore alle politiche sociali di Sanremo, “il rinnovamento del protocollo contro le dipendenze giovanili che a breve verrà sottoscritto dai vari comuni della provincia di Imperia, dalla Prefettura, dall’Asl, dalle associazioni di categoria quali Confesercenti, Cna e altri”.