Furbetti del cartellino, il Sindaco Biancheri sul lavoro della Commissione disciplinare

22 aprile 2016 | 14:22
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Furbetti del cartellino, il Sindaco Biancheri sul lavoro della Commissione disciplinare

Il sindaco di Sanremo non parla volentieri del ciclone che si è abbattuto sul comune e che tutt’ora condiziona l’operato degli uffici e di conseguenza l’azione amministrativa

Sanremo. “L’indagine è stato il momento più difficile di questi due anni di amministrazione. Non ce l’aspettavamo di quelle dimensioni. L’indagine è iniziata nel 2013 e si è conclusa nel 2014, io ne sono venuto a conoscenza appena insediato da sindaco ma c’era da rispettare il segreto istruttorio.”

Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri non parla volentieri del ciclone che si è abbattuto sul comune e che tutt’ora condiziona l’operato degli uffici e di conseguenza l’azione amministrativa. Uno scoglio imprevisto sul cammino della compagine di governo che può contare su una pace politica interna che da tempo non si registrava in comune ma che deve fare i conti con i malumori e i rallentamenti determinati dall’inchiesta.

Una situazione sulla quale il sindaco non è intervenuto in prima persona per quanto riguarda il lavoro svolto dalla commissione disciplinare perché per legge la competenza è esclusivamente del Segretario Generale Concetta Orlando, che non si è avvalsa di altri componenti nella commissione perché, continua il sindaco, “nell’indagine erano coinvolti gran parte dei funzionari e dei vertici della struttura, cioè i dirigenti erano parte in causa per mancata vigilanza quindi sarebbe stata una situazione scomoda per chiunque andare a dare un supporto all’interno della commissione disciplinare. Il sindaco non può dire al segretario -con questa persona facciamo così con quest’altra no- ”.

Alla domanda “lei come imprenditore privato come si sarebbe comportato scoprendo un comportamento simile all’interno della sua azienda”, la risposta è stata “bisogna innanzitutto dire che non tutte le persone coinvolte sono dei furbetti, sono state coinvolte anche persone con casi minori e sono persone che lavorano e continuano a lavorare, le norme in una azienda privata sono diverse ma, indubbiamente, in alcuni casi li avrei mandati via, in altri li avrei solo ripresi.”