Cosio d’Arroscia, Massimo Gastaldi: “Foto trappole per scovare i ladri di api”

11 aprile 2016 | 20:09
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Cosio d’Arroscia, Massimo Gastaldi: “Foto trappole per scovare i ladri di api”
Cosio d’Arroscia, Massimo Gastaldi: “Foto trappole per scovare i ladri di api”
Cosio d’Arroscia, Massimo Gastaldi: “Foto trappole per scovare i ladri di api”

Ricorso alle nuove tecnologie e anche ai guardiani per evitare furti di arnie dopo i casi segnalati in Piemonte

Cosio d’Arroscia. Foto trappole e “guardiani” contro i ladri di alveari. Massimo Gastaldi, uno tra i più noti apicoltori dell’Imperiese, corre ai ripari. “Il furto degli alveari provoca un grave danno economico per le nostre aziende – dice – meglio tutelarsi ed evitare sorprese anche perché ogni cassetta costa quasi 200 euro con le api dentro, naturalmente”. In passato ci sono stati casi anche nell’Imperiese, ma la situazione si è aggravata dopo che episodi del genere si sono verificati in Piemonte dove sono spariti alveari e milioni di api trafugati con l’aggravante del periodo notturno e della destrezza. Colpi per 8-10 mila euro ogni volta.

E’ allarme rosso dunque per l’apicoltura anche in Riviera. Massimo Gastaldi ha sistemato foto trappole contro i ladri e convinto persone fidate a fare la guardia laddove sistema le sue arnie: al Bosco delle Navette, nei dintorni di Cosio d’Arroscia o ancora a Fossano e nell’Astigiano. Le località sono rigorosamente top secret. “Non per privacy – dice – ma per evitare che qualcuno nottetempo possa portarmele via”.

Gli apicoltori, già messi a dura prova da una serie di concause per condizioni meteo sfavorevoli, Vespa velutina, Varroa, virus, rischiano di implodere di fronte a questa nuova e terribile emergenza. “Meglio dunque prevenire che curare – dice apertamente Gastaldi – Sono ricorso alle tecnologie per difendere le mie arnie che sono preziose”. E ha ragione a dirlo. Ingenti quantitativi di miele ogni hanno prendono la strada per Germania. La pioggia acida aveva sterminato le api della Foresta Nera.

I tedeschi, rimasti a secco per le colazioni, hanno scoperto una fonte dalla quale approvigionarsi: Cosio d’Arroscia. Miele da salvare e ora anche da tenere sotto scorta con foto trappole e persone che segnalano, se fosse necessario, persone sospette. E nel frattempo altri colleghi si stanno attivando per dotarsi di sistemi di localizzazione degli alveari che consentiranno di individuare e denunciare gli autori di queste spregevoli azioni.