Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità

25 aprile 2016 | 14:30
Share0
Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità
Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità
Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità
Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità
Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità
Bordighera celebra il 25 aprile: corteo e messa solenne alla presenza di autorità

I discorsi del Sindaco Pallanca e della Senatrice Albano

Bordighera. Celebrata anche nella città delle palme la 71esima ricorrenza della liberazione dal regime nazi-fascista.

Dopo la deposizione di corone d’alloro nelle frazioni di Sasso e Borghetto San Nicolò e presso il porticciolo turistico, autorità civili e militari si sono radunate nei giardini del Palazzo del Parco per dare vita ad un corteo, animato dalla presenza della banda cittadina.

“Il 25 aprile è una data che il popolo italiano ricorda come l’inizio della nostra giovane repubblica”, ha dichiarato il Sindaco Giacomo Pallanca durante il suo discorso presso il cippo presente in pineta, “Limitare però ad un singolo giorno, la memoria dei fatti accaduti sul nostro territorio nazionale è un errore storico, ma soprattutto culturale. Conoscere il percorso che portò alla guerra di liberazione è di primaria importanza per i giovani e per le future generazioni. I fatti che portarono alla guerra fratricida che sconvolse il nostro paese devono essere, ora più che mai, di monito per il futuro”.

“Vittime innocenti furono anche i ragazzi alcuni dei quali, incuranti della giovane età, decisero di partecipare in modo attivo alla guerra civile per la liberazione. Ragazzi su fronti opposti si videro infranti i loro sogni e la spensieratezza giovanile nel segno dei principi universali che regolano i rapporti tra gli uomini”, ha continuato Pallanca, “Purtroppo la storia viene presto dimenticata poiché è più facile nascondere uno sgradevole passato che ricordare episodi tragici, spietati, inumani. Vedere ancora oggi ragazzi, il più delle volte quasi bambini, imbracciare un fucile, è segno che i popoli che hanno vissuto in prima persona la tragedia della guerra non sono stati capaci di insegnare l’importanza del dialogo e del confronto democratico”.

“Ricordare il nostro recente passato è un obbligo morale e istituzionale che noi dobbiamo assolvere quotidianamente per far conoscere ai nostri giovani di quali atti sia capace il genere umano, quando si trova accecato e smarrito nella più buia aberrazione della guerra”, ha dichiarato il Sindaco prima di ricordare un giovane partigiano, Roberto di Ferro, chiamato “Balletta”, insignito della medaglia d’oro alla memoria per aver dato la vita in nome della libertà. Il partigiano aveva solo 14 anni quando venne fucilato.

Anche la Senatrice della Repubblica Donatella Albano ha pronunciato parole forti per ricordare l’importanza del 25 aprile per l’Italia: “Settantuno anni fa giunse finalmente a compimento quel processo di risveglio delle coscienze che vide raccogliersi intorno ad un ideale di libertà sempre più italiani, giovani e adulti che decisero che era il momento di agire e di tornare a vivere, mettendo in gioco anche la propria vita. Perché non si può vivere senza la libertà”, ha dichiarato la Senatrice, “Se siamo qui oggi, in uno Stato con istituzioni democratiche in cui ognuno di noi può esprimere il proprio pensiero e decidere con il voto del futuro del nostro amato paese, lo dobbiamo a tutti quegli uomini e quelle donne che con diverse modalità sostennero le battaglie dei partigiani, lo dobbiamo a tutte quelle forze politiche che nella clandestinità mantennero viva l’opposizione al regime fascista”.

La Senatrice ha poi ricordato il Presidente partigiano Sandro Pertini: “un uomo che ostinatamente non mise mai in discussione i propri ideali di libertà, giustizia e solidarietà. Un uomo che scelse una vita difficile, che andò incontro a periodi di detenzione e rischiò la fucilazione pur di non tradire il suo obiettivo: tornare a vivere in un’Italia giusta, egualitaria e democratica. La sua ostinazione ci deve essere d’esempio ogni volta che dobbiamo scegliere strade accidentate pericolose, ma giuste. Le strade che quotidianamente intraprendono le persone che si mettono al servizio dello Stato e delle istituzioni”.

Dopo l’intervento di tre ragazzi delle scuole medie, il corteo è proseguito fino a raggiungere Bordighera Alta dove, all’interno della chiesa di Santa Maria Maddalena, Don Angelo di Lorenzo ha celebrato la santa messa.